giovedì 30 maggio 2019

SEGNALAZIONE VOLUMI = DARIO DE SERRI

Dario De Serri – "Gli anni e la città"-- puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2019 – pag. 73 - € 12,00

Dario De Serri nasce a Ferrara nel 1974. Negli anni ha pubblicato testi su riviste specializzate, scoprendo la propria passione per la letteratura e la scrittura. Dal 2008 vive e lavora a Berlino. Nel 2011 vince il Premio “Laurentum” nella categoria italiani nel mondo. Il 2014 è l’anno di pubblicazione del romanzo poetico Come le nuvole sopra Berlino (puntoacapo Editrice), che vince la prima edizione del “Premio Internazionale Cosimo I De Medici” nel 2017. Nel tempo de Gli Anni e la Città è redattore della rivista letteraria L’Ippogrifo.
Gli anni e la città, la raccolta di poesie del nostro che prendiamo in considerazione in questa sede, è un libro composito e articolato architettonicamente e presenta una postfazione di Emanuele Spano esauriente e ricca di acribia.
Il testo è scandito nelle seguenti sezioni: Ricordi, Giardino del cuore, Diamanti, Amore, Vita, Sonetti, Notte, Epilogo.
Nel libro è inserito un disegno in bianco e nero di Gianni Deserri intitolato Tempo Perduto che in un’atmosfera kafkiana raffigura tre figure vaghe e inquietanti, opera che bene s’intona alle poesie dalle quali è costituita la raccolta con il suo contenuto che evoca storie da onirismo purgatoriale.
Infatti nel suddetto disegno sono rappresentati tre personaggi che offrono l’immagine della stanchezza, una delle quali è quella di un uomo con la testa tra le mani.
Ad accrescere il senso di tetraggine sono inseriti nel quadro un letto sfatto e una sedia sulla quale è appoggiata una sveglia che potrebbe essere la simbolizzazione del tempo perduto evocatore di proustiane sensazioni.
Le sezioni sono precedute da un frammento di prosa poetica diviso in quattro parti che ha apparentemente un carattere programmatico.
Tale frammento fa trapelare inquietudine e in esso sono detti corpi, emigrazione e terrore e l’io-narrante afferma di avere visto la morte sull’asfalto della notte e si parla di foschia di rotte perdute e di una luna che offuscava gli occhi stravolti.
Il tempo, a partire dal titolo dove sono nominati gli anni, è centrale nella raccolta e molto evocativo è l’ultimo verso del componimento Fine di un pianto: - “…/il ritrarsi del tempo alla fine di un pianto/” -.
Densità metaforica e sinestesica connota i versi di De Serri e le composizioni sono a livello formale sempre efficacemente risolte.
Spesso in questa raccolta si nota il senso di un magico mistero nelle composizioni raffinate e ben cesellate nelle quali spesso aleggia un tu, interlocutore del quale ogni riferimento resta taciuto.
In La candela dove sono dette candele che si spengono è inserita la tematica mistica quando è detta con urgenza la calma che parlava degli angeli e quando l’io-poetante afferma che trovò in pace il verso vero di Dio che gli sembrò la voce che tace per una volta una parola felice dopo tanto, troppo buio, immagini che evocano un certo misticismo e che hanno il fascino del non detto dal quale trasudano parole sempre attente e acuminate.
Cifra dominante del libro è quella di un tono sempre alto venato da intellettualismo e le descrizioni naturalistiche sono spesso rarefatte e materiche nell’alternarsi del ciclo delle stagioni.
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Raffaele Piazza

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