Luciano Neri : “Discorso a due” – Ed. L’arcolaio – 2019 – pagg. 118 . € 10,00
Qualche volta il poeta entra in punta di piedi per non destare interesse fra gli astanti e sussurra tra le labbra qualche suo verso , nel timore che la poesia non vada in armonia con i riflessi del silenzio e dell’illusione. Ed è così che Luciano Neri , tra le virgolette , ci dice che “ prima di entrare subito non ho parlato/ non ho parlato neanche dopo/ e neppure alla fine e dopo ancora/ si intravedeva un paesaggio spianato…” in un chiarore di ombre che riportano alla memoria colori e figure, per le quali anche l’amore diviene un sogno che “non è di questa terra”. I ricordi si avvicendano numerosi tra pagine scaturite dall’impegno culturale di notevole spessore, tra un dettato armonioso e un serpeggiare di versi che cercano costantemente la storia capace di rendere il linguaggio fresco e discorsivo, per realizzare il vitalismo che contraddistingue l’abbandono alla musica. I capitoli scorrono : “Fino al respiro dell’altro affamato”, “Chi parla”, “Fantasmi”, “Gli amanti sono forme” , “Fuori copione”, ben distinti nelle loro tessiture, ma coesi nelle pregevoli cuciture che il discorso poetico impone, nella fusione della semplicità e del vigore di un riscatto morale e concettuale.
ANTONIO SPAGNUOLO
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