Melania Milione – Cuore poeta---Oedipus Edizioni – Nocera inferiore (SA) – 2019 – pag.39 - € 10,00
Dopo la felice prova di Come edelweiss che si configurava come un canzoniere amoroso, Melania Milione con la nuova raccolta continua a scandagliare i sentimenti non solo di sé stessa.
Già a partire dal titolo dall’autrice è detto con urgenza il cuore, che è quello sensibilissimo dei poeti e delle poetesse che, se gioiscono in modo indicibile, cadono anche nel baratro della sofferenza più atroce.
Cuore poeta è una raccolta composita e articolata architettonicamente scandita nelle sezioni Cuore d’inchiostro, Invocazioni, I sassi nello stagno e Quel che resta del suicidio.
E qui lo stesso cuore si fa inchiostro, elemento che è il mezzo per antonomasia con il quale sono scritte le stesse poesie, sintesi ed espressione dell’incredibile sensibilità del Cuore poeta stesso.
E il titolo fa riflettere sul fenomeno poesia in generale a livello della sua genesi tramite l’ispirazione.
Si riscontra nei versi un fortissimo senso del dolore che si realizza attraverso le immagini delle composizioni che sono spesso gridate ma sempre ben risolte stilisticamente nella loro forma controllatissima.
Si ritrovano nel libro fantasmagorie di figurazioni che sgorgano le une dalle altre con leggerezza e icasticità.
Anche nella nuova opera, come nella precedente raccolta, è ricorrente un tu al quale l’io – poetante si rivolge con sensualità, amore ed erotismo.
Ma c’è anche una venatura d’ottimismo nella poetica della Milione: per esempio in Lago di poesia risorto nella chiusa l’autrice scrive che il suo cuore sconvolto, nato mille volte, torturato e morto, resta folle d’amore nel risorgere nella pace.
Così la poesia salva ancora e in un altro componimento l’io – poetante scomparendo tra le braccia dell’amato diviene genesi di verso senza pena.
E cuore è il canto dei poeti folli che ringhiano alla luna e cercano per le strade il mare, immagini surreali.
Emergono da questa scrittura visionarietà e magia che si coniugano a sospensione nei tessuti linguistici precisi che divengono straordinari arazzi di parole tra detto e non detto.
Una positiva fluidità connota la scrittura dell’autrice in bilico tra gioia e dolore, bene e male e i dualismi sono mediati proprio dalla parola che apre un varco salvifico e di questo Melania ha piena coscienza.
Nella sezione Invocazioni la poeta compone un breve poemetto amoroso compatto anche perché tutti i suoi componimenti sono privi di titolo.
Anche il senso della corporeità è emblematico nella sua forte presenza e si evidenzia nel bel verso memoria della carne che mi fai venire al mondo, verso nel quale è ripreso il tema della genesi attraverso la poesia come verbo.
Densità semantica, metaforica e sinestesica connotano il contenuto del libro costantemente, opera nella quale emerge il tema della poesia nella poesia.
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Raffaele Piazza
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