Claudia Piccinno: “La nota irriverente” – Ed. Il cuscino di stelle – 2019 – pagg. 72 - € 12,00 –
Sgorgano tra le riga versi delicatamente piani, in un alternarsi di ritmi cadenzati che rendono la poesia di volta in volta palpitante e suadente. Un poemetto ricamato con le energie che il quotidiano stabilisce, perché : “Resta di quei giorni/ una discarica di promesse,/ differenziata raccolta di parole,/ vuoti a perdere senza rimborso.” Un cadere inconfutabile contro ogni illusione che l’amore potrebbe concedere. La certezza allora traballa , accenna ad una inconsistenza che procura vertigini , “ trucchi da prestigiatore nei tuoi giorni/ culto della passarella nei tuoi clic”. “Ma il dolore è sempre alla porta – scrive Nazario Pardini nella prefazione- a suscitare meditazioni che tanto ci coinvolgono coi ritmi aggressivi di una poesia verticale dove le parole si rincorrono le une le altre uscendo con impeto da un cuore addolorato.” La poetessa gioca con i colori e dal bianco del foglio , del lenzuolo d’ospedale, del sale urticante, ricava un interludio che cerca di nascondere il dolore per avviare verso quell’amore che si nasconde tra le braccia in concava conchiglia. Sentimento e bisogno di spiritualità per avvicinarsi sempre più alla fragilità della nostra psiche, desiderosa di esplodere con impeto e chiedere : “amami nella mia imperfezione/ e nei miei errori,/ amami nella misteriosa inquietudine/ che si avviluppa alle mie radici:/ Amami Dio/ in ciò che ho di buono/ e ancor più in ciò che ho sbagliato..” Lo scenario si recupera nella parola che ha lo sguardo primigenio capace di controllare ogni anfratto e ogni sussurro.
ANTONIO SPAGNUOLO
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