LORENZO SPURIO : "LA GIOVANE POESIA MARCHIGIANA" - Ed. Santelli - 2019 - pagg.280 - € 12,90
(Prefazione)
L’impegno che il presente volume richiede è senza alcun dubbio di alto valore culturale, sia per le molteplici poetiche indagate sia per i variegati testi presentati, in quel fascino assoluto che l’attimo della lettura accenda tra l’immaginazione e la preziosa scoperta del segno.
Lorenzo Spurio con certosina cura esamina e propone ventitré interventi critici, veri e propri saggi, per numerosi autori , poeti tutti nati o residenti nella Marche. Una regione ricca di storia e di arte, che ha dato i natali a diversi personaggi , e che ancora oggi si distingue per il tono sostenuto sia in campo sociale che in prospettive di variegati recuperi.
Immergersi nell’ opera richiede questa volta una spiccata capacità di coinvolgimento, perché le pagine sono pregne di ottima scrittura e di notevoli incisioni delle voci, pronte ad accoglierci all’interno di un complesso edificio , variegato nella sua struttura e singolarmente codificato nella sua forza espressiva. Si conferma l’autenticità della parola poetica, nutrita di vita, di passione, di proteste o di denuncia, nella fedeltà dei suoi modelli, e nella molteplicità della sue forme.
Tra le riga dei saggi il viaggio diventa particolarmente interessante, perché le copiose presenze si alternano in un caleidoscopico vortice che tocca svariati approdi. Così un “autore, in un suo poemetto composto da dieci stanze di dodici versi che esordisce con una citazione di D’Annunzio, ci trasporta in giro con lui in scenari mediterranei assolati, densi di profumi della natura, ambientazioni suadenti e da sogno, in una sorta di vacanza mitica negli scenari più fertili, culla di civiltà e popolazioni con una storia rispettabile degna di menzione.”
O improvvisamente apprendiamo che la body poetry è una danza fondata sull’interpretazione, concezione legata alla forma dell’assolo, che si sviluppa nella danza moderna, e concordante con l’idea che la danza debba essere finalizzata all'espressione delle emozioni, obiettivo che può essere raggiunto solo tramite la ricerca interiore e una maggiore attenzione alle capacità del corpo. Segni e puntualizzazioni che scaturiscono dalle indagini che critici sono riusciti a evidenziare nel loro percorso.
Ricca di sorprese la raccolta, per una convivenza, mai artificiosa o forzata, tra scienza e realtà , ricerca e puntualizzazione , vertigini ed illusione di arrangiamenti, con un frequente ed intelligente ritorno alla capacità analitica, mai sterile. I cortocircuiti si rincorrono ed illuminano quelle zone d’ombra che possiedono il fascino dell’assoluto, quasi a voler realizzare un modello di riflessioni innestate nella concreta descrizione del testo.
Nell’alternanza delle sue architetture, l’antologia si affaccia nella leggenda dell’età moderna, ricca di accenti, che conservano, fortunatamente, molte tracce del suo travagliato cammino, sufficienti a ricostruirne l’identità di una scrittura che sfida la materia pulsante e si esplicita tra rigo e rigo nella totalità delle espressioni.
La parola è scelta con minuzia, a cesellare gli interventi verso un dove aggregante i correlativi oggettivi che spesso occorre ricercarli, operare ribaltamenti per ripescare il giusto filo di quella che è una narrazione d’istanti, ma pur sempre una narrazione di eventi lirici, perché poetare è raccontare se stessi. L’asservimento alla comunicazione – elemento fondativo di approccio sociale e di democratico scambio – non deve inceppare in sistemi di silenziazione dell’oralità che possono davvero significare il ritorno di spaventosi spauracchi; mentre è cosa saggia e determinante sottolineare con particolare veemenza la forza delle parole, il peso specifico di ciascun vocabolo, l’esorbitante e vaga misura che esso riesce a concepire nell’intimo della correlazione tra le frasi. Le sospensioni del discorrere sono una esperienza incessante del cammino che ogni singolo autore ripete nell’attingimento edenico dell’ascolto , il trovarsi al centro di un mondo da sognare nel rapimento estatico delle apparizioni, o di ripensare attraverso l’annientamento del se l’oblio della mortalità.
Poesia e incisività critica che nascono da una spontaneità d’intenti, nella quale gli autori qui presentati affrontano tematiche cariche di sentimento e di partecipazione, testi ricchi di una cultura maturata negli anni e convinta di riallacciare i richiami di visioni o di paesaggi, di memorie conservate gelosamente o di scatti del sub conscio, sempre pronto a svelare i segreti dell’intimo , del segno difficile a leggersi , anche quando tutto sembra possibile possa accadere. Ogni capitolo ha una sua esigenza particolare, è un’anima istrionica ma non ingannevole, è una illuminazione di ciò che nella realtà ogni testo possiede per un tono di misura, per una traccia che consente di elevarsi al di sopra dell’aria greve della quotidianità, della polvere che insiste per accecare , distrarre , immobilizzare le apparenze, mentre l’intero “corpus” ha la solida compattezza di complessa rivelazione . Dalla fascinazione di un policromatismo femminile che degrada nelle visoni emozionali fuori dal romanticismo, per una sua pregnanza materica, alle sintesi irrequiete di lotte , condanne , ingiurie , che pullulano nel nostro contemporaneo. Dalla favola alle tradizioni popolari, che consegnano narrazioni di intrattenimento, alle frantumazioni di elementi soggettivi, che rivelano segreti e sentimenti nella traccia impietosa del gioco. Non manca il tema attuale dell’immigrazione, affrontato, con la difficile fonia della forma poetica , da una giovane scrittrice. Di particolare interesse si presenta il capitolo XXIII nel quale, senza firma, vengono esaminate le opere di alcuni giovani poeti, in un lungo discorso critico che diviene la sfida alla semplice audacia dello sviscerare versi, tra accenni di passioni civili , di coinvolgimenti erotici , di sussurri clandestini , di scaltrezze giovanili, di fluidificazioni politiche, di vibrazioni deflagranti .Oscar Scartarello, Raffaele Rovinelli, Fabrizio Sgroi, Matteo Piergigli, Lorenzo Fava, Michele Veschi,Cinzia Perrone e Fabio Strinati vengono presentati per quei fugaci ritorni in cui senti la poesia crepitare, la senti più vicino da percepirla a te circostante. Ed ecco allora che la ricerca si fa impetuosa per afferrarla a salde mani, per stringerla, per sconfiggere il non dicibile e restituire l’aria che fagocita il sacro ed il nulla. Vengono dettagliatamente centellinate le opere di Marco Ausili, Francesco Innocenzi, Martina Luce Piermarini, Eugenio Kaen, Marco Fortuna, Mauro Cesaretti, Lella De Marci, Jessica Vesprini, Gianni Palazzesi, Sabrina Galli, Michela Tombi,Piero Talevi, Alessandra Gabanelli, Andrea Ansevini, Marco Squarcia, Giorgia Spurio, Fabio Grimaldi, Lorena Zampa, Rita Angelelli, Renata Morbidelli, Elvio Angeletti, Asmae Dachan, Valtero Curzi, Rita Marcheggian, Morena Oro, Bruno Mohorovich, Camilla Dania , in un rincorrere di dati biobibliografici ed in uno approfondimento innovativo che rende il volume senza alcun dubbio prezioso, affondando ogni radice nel magma di grande valenza dotrinaria.
ANTONIO SPAGNUOLO -
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