Sandro Pignotti – Vita d’aria vola--Puntoacapo Editrice – Pasturana (Al) – 2019 – pagg. 117 - € 12.00
Sandro Pignotti, l’autore del libro che prendiamo in considerazione in questa
sede, è nato a Sanremo nel 1953. Nel 2004 pubblica la raccolta Un viaggio
inconsueto e quindi Mistocene. È presente nell’antologia del “Premio Astrolabio
2009”, edita da puntoacapo Editrice. Vita d’aria vola, raccolta composita e articolata
è scandita in quattro scansioni: Scritti sparsi, Cielo bigio, Grizzly, Studio d’esterno.
Tutto il testo è caratterizzato da una forte densità metaforica e sinestesica; è quasi
costante la presenza di un tu femminile, al quale il poeta spesso si rivolge. La
scrittura di Pignotti è permeata da un senso di sospensione e mistero e tutte le
composizioni del libro hanno un titolo. Molto evocativa la poesia Come sai, situata
nella prima sezione del libro: - “Avevo cominciato a comporre una cosa/ l’altra sera
forse…/ perlomeno a mente forse…/ E a mente recitavo di te forse…/ che vibrando
come fiori di pero/ oscillanti lievemente/ all’interno del loro aroma/ mi hai
consentito di entrare nel folto/ per seguire le tracce fragranti delle tue stagioni/” -.
Come sai ha per argomento lo stesso atto del comporre poesie; in questa poesia è
presente anche il tema erotico – amoroso, nel rivolgersi il poeta con tono accorato
all’amata alla quale dice di recitare versi dedicati a lei per raggiungerla nella
profondità della sua anima e nelle pieghe della sua mente (per seguire le tracce
fragranti delle tue stagioni). È chiara una componente di visionarietà, più o meno
accentuata, in questi versi, come in molti della raccolta. I componimenti poetici della
sezione Versi sparsi sono molto eterogenei tra loro. Il titolo della raccolta Vita d’aria
vola, ha in sé un forte senso programmatico, progettuale; infatti, cifra distintiva del
libro, è una tendenza forte all’ebbrezza nel senso del superamento degli angusti
confini del grigiore del quotidiano, come si avverte fortemente nel componimento
Splendido, che apre la sezione Cielo bigio. In rari casi, in questo libro, incontriamo
versi brevissimi, composti da una singola parola e questo tipo di versificazione
produce un forte straniamento. Una delle cifre distintive, della poetica di Sandro
Pignotti è quella della chiarezza e dell’essenzialità, che si riscontra nei versi di questo
autore. Programmatico il componimento Momenti 1-2-3-4-5, che costituisce l’incipit
della raccolta. Questa sequenza è permeata da una forte originalità ed è costituita da
cinque brevissimi frammenti, disposti come se ognuno fosse la tessera di un piccolo
mosaico, la parte di un insieme più vasto. Si tratta di versi in cui si riscontra un iopoetante molto autocentrato, che riflette su sé stesso. Alcuni versi di Momenti sono
costituiti da un’unica lapidaria parola. I versi di Momenti, come quelli della
successiva sequenza Colonne d’Ercole, sono caratterizzati da una forte componente
sperimentale, per l’inconsueta disposizione dei versi sula pagina; il contenuto delle
suddette sequenze è vago e caratterizzato da una forte tendenza alogica. Una
frequente aggettivazione connota queste poesie, spesso caratterizzate da un vago
senso di magia. Il poeta cerca spesso di instaurare un dialogo con un’evanescente
figura femminile, della quale ogni riferimento resta taciuto, a parte pochi particolari
della fisicità, come gli occhi a mandorla e i capelli neri. Il rivolgersi quasi costante a
questo tu femminile, pare essere il filo rosso di Vita d’aria vola, il motivo conduttore
dell’ordine del discorso. Qualsiasi sia il tema trattato dall’autore, qualsiasi sia la
forma del suo inverarsi, si incontra nella lettura questa interlocutrice, con la quale il
poeta si confida e alla quale il poeta si rivolge, immagine dell’eterno femminino. Del
resto il libro presenta molte sfaccettature e sono molte le possibilità del confronto con
l’amata. Formalmente il verso di Pignotti è quasi sempre ben controllato e
incontriamo una grande eleganza e levigatezza nel suo dettato. La disposizione delle
poesie sulla pagina è molto eterogenea e vi sono componimenti costituiti da una sola
strofa ed altri da più strofe; alcuni sono brevissimi e altri più estesi. Quello che
colpisce nel libro è una pluralità di registri espressivi e stilistici, che si riscontra in
tutto il testo. Nella polifonia di temi trattati dall’autore c’è pure quello della guerra,
tema sempre attuale, anche nel nostro postmoderno occidentale, caratterizzato dal
villaggio globale e dai mass-media, per cui pare di assistere in diretta alle guerre che,
purtroppo, continuano e perpetrarsi in ogni parte del mondo. Alta, in tal senso, la
poesia Guerra, situata nella scansione Grizzly:-“Finto orizzonte/ vento caldo/ porta
l’urto nel sangue// intorno/ i massacri si fanno fiume/ di corpi smembrati/ si fanno
fiume/ di pioggia rossastra// Un miraggio/ lambisce il sud/ ma suoni echi urli
giungono/ arrivano comunque/ tartassano le orecchie/ che odono quando soffiano i
venti caldi// anche a spalle girate/ l’alito gelido dell’Apocalisse/”- ; si tratta di un
componimento semplice, ma non elementare, che, nel parlare della guerra, non cade
mai nella retorica. La poesia di Pignotti si invera sulla pagina, come un esercizio di
conoscenza, venata da molte tonalità espressive e caratterizzata da molte
sfaccettature.
Raffaele Piazza
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