Stefano Bolognesi – Fuochi rovesciati---puntoacapo Editrice – Pasturana (Al) – 2019 – pagg. 83 - € 10,00
Stefano Bolognesi, l’autore del libro che prendiamo in considerazione in questa sede, è nato nel 1967 e vive a Merano; ha pubblicato le raccolte di versi, Abengibre (1996), Elialuna (1998) e la silloge Sarai nuvola o corvo (2000).
"Fuochi rovesciati" è una raccolta non scandita è ogni sua composizione presenta la traduzione in inglese a fronte.
Una delle caratteristiche salienti del testo è la sua chiarezza espressiva, che si coniuga a leggerezza ed icasticità; quasi in ogni componimento il poeta si rivolge ad uno o più interlocutori.
Tra i temi trattati dall’autore incontriamo quello vagamente epico, che affronta anche l’epica del quotidiano, e quello amoroso
La versificazione procede per accumulo e la punteggiatura è poco frequente, elemento per il quale i versi, in ogni singola strofa, scorrono in lunga ed ininterrotta sequenza, quasi in ogni componimento.
Intensa, stabilmente, l’aggettivazione che carica i sintagmi di molti significati e sfumature.
Il modo tramite il quale il poeta, attraverso la parola. pronunciata con eleganza e rigore stilistico, si relaziona all’alterità è carico di pathos e di una vaga nostalgia per qualcosa che è stato perduto e che non viene detto.
Tutte le poesie sembrano navigare in una nebulosa di vaghezza, che ne accentua il senso di indeterminatezza e mistero, con molti rimandi ad un mondo mitico.
In Come gli alberi poesia che, nell’ambito complessivo del testo, spicca per bellezza e magia ed è ben risolta nel suo insieme, l’io poetante si rivolge all’amata, adottando un procedimento anaforico, attraverso la ripetizione del sintagma Ti amerò come.
La suddetta poesia è una poesia neolirica; il poeta qui paragona il suo amore a quello di un albero; l’elemento vegetale qui si fa personificato e c’è l’identificazione del poeta con la pianta, che sfiora il senso di una metamorfosi; a questo proposito è doveroso sottolineare, considerando la natura vegetale animata, che Ponge si chiedeva se un albero sapesse o potesse parlare; il nostro attribuisce, ad esempio, ad un frassino, una capacità d’amare senza spiegare in che cosa consista e, nel discorso complessivo, viene espresso anche il senso della purezza del mondo vegetale.
Incontriamo nitore e luminosità nei versi di Stefano Bolognesi, che sono scattanti e veloci, e ottima è la tenuta di quelli lunghi.
Tutti i componimenti sono provvisti di titolo; in Potessi ogni giorno il poeta si rivolge alla sera, che viene detta come una figura femminile: infatti l’autore afferma di volerle scioglierle come un vento i capelli in abbracci invisibili e la definisce rubiconda e con guance di mela.
Un forte senso di sospensione anima la raccolta, che ha per protagonista la natura stessa, nominata nei modi più svariati e che è rappresentata anche dalla figura femminile.
Delicato è l’erotismo che il nostro ci presenta, venato da tenerezza e da pudore, elemento raro nel panorama odierno della poesia, nel quale predominano, in questo campo, immagini forti e scabrose.
L’autore riesce a creare un connubio felice tra mari, cieli, piante e la donna, che fa parte del sembiante, paesaggio stesso che, non raramente, sembra diventare un’iridata visione.
È un’opera originale Fuochi rovesciati ed efficace è la sua traduzione in inglese, che ci permette di coglierne a fondo le sue qualità.
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Raffaele Piazza
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