"Il tuo passo"
è il tuo passo che inseguo
fino a morirne
piano pianissimo mentre m’infuria
il mondo sulla nuca
è così che curo il pianto dei millenni
voglio questa lenta morte a ritroso
questa risorgenza
chiedo al mio dio dell’eros
al dio gioioso che mi preme sui seni
che mai si fermi
questo riprogrammarci ripetuto
chiedo che non mi rubi
il delirio dolce del digiuno
il pallore del tuo viso nel preludio
e questa febbre che ci muove
il gioco l’abuso l’abisso
chiedo al mio dio dell’eros
al dio che limpido vola sul caos
che non mi rubi
il ritorno ancora e ancora
al punto di partenza
il mai sazio sapore della fine
ritrovarci naufraghi
sulla feritaluce dell’origine
ancora pulsa onda dopo onda
da un ignoto mare
*
ANNAMARIA FERRAMOSCA
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