Ella Ciulla : “Bianco naturale” – Ed. Morrone – 2019 – pagg. 126 - € 12,00
Poesia incisa con il ferro rovente dell’urgenza, il vortice dell’affabulazione, la luminosità della musica. La poetessa, vivacemente sostenuta da un bagaglio culturale notevolmente ricco, riesce a realizzare nella pagina l’incendio che sentimenti, memorie, illusioni, sussurri, speranze, profumi, offrono alla quotidianità, vissuta nella consapevolezza che il fuggevole tocco delle ore affonda la lama nella carne, mentre cerchiamo di allontanare Thanatos con il canto della solitudine.
Nella prefazione scrive: “L’artista tenta una comunicazione oltre i silenzi e gli insondabili misteri, avvicina l’Essere sconfinato e conversa con le potenze ctonie che ritrova negli angoli del sogno, nei bagliori e nei fossi del giorno trasfigurante, affrancando l’Uomo dalla sua condizione di passività e presunta impotenza…” Una dichiarazione che apre orizzonti da scrostare per ricercare quella che potrebbe essere una vertigine del vivere per scongiurare la menzogna. E tutte le poesie di questo volume hanno un sottofondo corposo che con il simbolo, con la metafora, ricuce le tensioni emotive che immagini e visioni fondono panicamente nella natura.
Il ritmo che ogni verso accoglie cerca di riprodurre quelle dimensioni metafisiche che la poesia alta celebra nella universalità del canto.
“Neve d’oblio sulle passate storie,/ sulla mancanza, sul freddo dell’indifferenza,/ sull’indecenza dell’assenza./ Dove mi hai dimenticata?”
Attraverso il dialogo “…forgiano i filtri dell’anima il futuro/ fino al punto in cui sfumano i confini/ nell’eterno dell’emozione.” per impreziosire l’abbraccio che vivifica, la passione che alimenta la “parola”. Per la poetessa la luce può avere i riflessi dell’ossidiana, la verità può nascondere le forme, il tempo può sospendere la sua corsa, il destino può affannare negli inganni, la rugiada celeste può intaccare anche le ossa.
ANTONIO SPAGNUOLO
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