Lucio Zaniboni : “L’antico ritornello” – Ed. Giuseppe Laterza – 2019 – pagg. 92 -€ 15,00
L’adagio musicale che un antico ritornello cerca di realizzare, pizzicando nel ritmo le corde di un mandolino o di una chitarra, potrebbe ancora una volta, in questi sbandamenti contemporanei, riuscire a coinvolgere il sentimento sopito che ognuno di noi conserva gelosamente nella memoria. Le successioni vertiginose delle illusioni, degli sbandamenti, della carezze furtive, dei brividi amorosi, delle emozioni improvvise, delle memorie sbiadite, delle tenui intermittenze del desiderio, si cuciono con il filo multicolore della poesia per cogliere il sussurro della febbre. Lucio Zaniboni piega con abile destrezza le schegge che il verso invia nel tentativo di fermare il tempo, di rifugiarsi in un giorno chiaro, di interpretare un sogno improvviso, di strappare il lenzuolo azzurro nell’aria profumata, e corre senza affanno per “rive bianche d’asfodeli/ ai campi elisi/ desiderio di cieli.”
Non è raro trovare mimetizzate le varie versioni di una dimensione autobiografica che connoti l’intreccio delle frequenze, ed ecco il sorriso della nonna sorniona, il chiarore della lucciola a notte, l’attesa che il proprio albero fiorisca, l’ombrellone giallo in riva al mare, la civetta che scuote le ragnatele del silenzio, il netturbino che ramazza le foglie, la carrucola che trema verso il fondo del pozzo, in un susseguirsi di figurazioni ed istantanee che rendono la poesia un continuum per testimonianze e ricordi.
Lo scavo che il poeta tenta di realizzare attraverso il ritmo incalzante dei versi si mostra con la semplicità di una chiave, progettata e curata con l’abile raccordo della cultura, che è nutrimento quotidiano di chi affonda con gusto nelle autentiche sorprese della scrittura.
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ANTONIO SPAGNUOLO
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