Fabio Troncarelli – Parole in aria---puntoacapo Editrice – Pasturana (Al) – 2019 – pagg. 59 - € 8.50
Parole in aria di Fabio Troncarelli, nato a Roma nel 1948, è il testo vincitore della sezione “Silloge inedita” al “Premio Astrolabio 2013”.
La raccolta, complessa e articolata, è scandita in tre sezioni. Cose leggere e vaganti, La morte dell’estate e Vent’anni dopo, costituita unicamente dal poemetto Villa Pamphili
Il libro si chiude con il saggio di Valeria Serofilli, intitolato Solida levità e mutevole persistenza nella poesia di Fabio Troncarelli.
I componimenti di Parole in aria sono tutti ben risolti ed egregiamente strutturati architettonicamente e sono connotati da una vena caratterizzata da chiarezza, nitore, velocità e luminosità.
Strutturalmente sono costituiti da frasi brevi e quasi staccate tra loro, essendo frequente la punteggiatura.
Questo procedimento intensifica la forza naturale dell’ordine del discorso, producendo una forte icasticità.
Scarso è lo scarto poetico dalla lingua standard e non è presente una grande densità metaforica e sinestesica.
La dizione è avvertita e il poeta con stile originale invera sulla pagina brani originali di grande bellezza e modernità.
La cifra che connota il libro è proprio quella di una vena, che si potrebbe definire vagamente neolirica, che elude ogni banalità e crea un tessuto denso, scabro ed essenziale, nella sua valenza narrativa e spesso affabulante.
C’è spesso dissolvenza che si coniuga ad una limpida bellezza che tocca a volte la vetta di una magistrale magia. raggiunta da versi che decollano nel loro incipit sulla pagina senza sforzo, come librandosi per un incantesimo della parola stessa, detta con urgenza che si fa corpo e anima nel suo dirsi, schiudendo per il lettore vette di fascino indiscutibile.
Sia che il poeta si rivolga al cielo, muto interlocutore, fino ad ospitarlo nella sua casa, sia che descriva una donna, entrando profondamente nel suo animo e nel suo intimo, con metafore naturalistiche, lo fa con grande eleganza e levità con una forma ben dosata e alta.
Tutto pare avvenire, in questa poetica, per un meccanismo, che parte dalla descrizione di ciò che circonda il poeta, per giungere ad un’interiorizzazione dell’esistente, che si fa parola poetica, con il suo valore salvifico, aprendo varchi per momenti irripetibili.
Sono presenti nei versi descrizioni naturalistiche che non hanno niente di elegiaco, ma che sono sottese ad immagini rarefatte che ispirano una certa freddezza nelle stesure concentratissime.
Un altro tema è quello della morte presentata con una certa ironia quando in Album, una composizione breve, tra le tante lunghe, il poeta si rivolge al padre morto, nello scorgere una sua fotografia, nella quale il genitore è insieme alla madre nell’atto felice di tagliare una torta per una ricorrenza mentre scoppia di salute.
Parole in aria, nella loro leggerezza, che sottende una forte coscienza letteraria, un libro da leggere con piacere nell’identificarsi con le situazioni messe in scena da Troncarelli, che possono fare parte della vita di tutti.
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Raffaele Piazza
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