Fabrizio Bregoli – Notizie da Patmos---La Vita Felice – Milano – 2019 – pag. 51 - € 10,00
Notizie da Patmos presenta una prefazione di Piero Marelli acuta e sensibile.
Il testo è composito e articolato architettonicamente nelle sue scansioni e presenta un’incontrovertibile vena intellettualistica.
Già in Zero al quoto il poeta aveva realizzato una geometrizzazione della poesia a partire dal titolo e anche qui tra l’altro tratta, praticando la poesia, temi matematici e scientifici a volte esplicitamente, come nelle poesie dedicate a Plank e Heisenberg e volte implicitamente nel sottendere nell’unione di unità minime che compongono l’ordine del discorso di ogni singolo componimento un rigoroso principio che potremmo definire aritmetico – affettivo.
Del resto, se il termine testo deriva da tessuto, la poesia. come fatto in sé stesso, essendo prodotto di un tessuto linguistico, si presta alla metafora geometrica e, se questo era incontrovertibile ai tempi della poesia soggetta alla metrica e alla prosodia, è un assunto che vale anche per la poesia contemporanea dopo la rivoluzione del verso
libero.
Perché Notizie da Patmos? La risposta può risiedere attraverso l’analisi della poesia eponima situata nella sezione Carteggio clandestino: si tratta di una composizione sulla poesia stessa e sulla lingua che ha come incipit il verso comincia tutto ripetendo un nome.
Nella suddetta vengono detti balbettio, lallazione e frasi fatte e nella seconda strofa Fabrizio afferma che la lingua diventa passato da riscoprire per proiettarsi nel futuro e nel distico finale con montaliana ironia dice con urgenza che la poesia non cambia nulla e che è il nulla che la cambia e la fa possibile.
Una dichiarazione di poetica dunque imperniata sul poiein, sul fatto creativo stesso che emergendo dall’inconscio controllato s’invera sulla pagina attraverso la parola, tramite lo scatto e lo scarto memoriale.
E anche in altre composizioni vengono dette la poesia stessa e la parola intese come veicoli per giungere al senso.
E la poesia altrove viene definita ottuso dialogo con il silenzio o potremmo dire espressione dell’attimo feritoia tra detto e non detto.
A volte il poeta si rivolge ad un tu del quale ogni riferimento resta taciuto e la dizione di ogni singolo componimento è sempre icastica e leggera.
A volte il poeta descrive una natura di alberi e pianura, natura sempre rarefatta e la scrittura anche se non è lirica tout-court contiene numerose illuminazioni liricheggianti.
Intensissimo lo spessore semantico dei componimenti che sono densissimi a livello metaforico e sinestesico, e che emozionano costantemente il fortunato lettore producendo una forte dose d’ipersegno.
Sospensione e magia connotano i dettati espressi da Bregoli che hanno qualcosa di anarchico senza mai sfiorare l’alogico.
Sembra essere una poetica alta quella di Bregoli che ha per argomento quello della fragilità umana che può trovare riscatto solo attraverso la parola per uscire dalla selva oscura attraverso il varco montaliano.
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Raffaele Piazza
Grazie di cuore per l'attenzione e la cura nella recensione
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