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Enea Roversi – Coleoptera---puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2020 – pag. 57 - € 12,00
Coleoptera, la raccolta di poesie di Enea Roversi che prendiamo in considerazione in questa sede, presenta una prefazione di Alessandra Paganardi intitolata Una poesia in presa diretta acuta e ricca di acribia e una nota dell’autore stesso.
Il testo composito e articolato a livello architettonico, contenutistico e semantico è scandito nelle seguenti sezioni: Presenze/ presente, Addizioni e sottrazioni e Il futuro del mondo.
Serpeggia un tono surreale connesso ad atmosfere di onirismo purgatoriale imbevute di forte inquietudine come se l’io-poetante provasse un diffuso disagio e si sentisse straniero alla terra.
Se abitare poeticamente la stessa terra è un’utopia e questo è un fatto che si accentua nella storia attuale globale in maniera notevolissima per la presenza della pandemia, non si deve mollare la presa e la realtà a livello privato, pubblico, politico, economico, sociale, tecnologico e scientifico, realtà liquida esplorata da Roversi in tutti suddetti ambiti, può diventare vivibile e degna di essere vissuta solo attraverso la parola salvifica e catartica della poesia.
E il poeta è perfettamente conscio di questo come esprime efficacemente nella sua densa nota.
Con immagini che sgorgano le une dalle altre riprese cinematograficamente con la perspicace telecamera degli occhi dalla vista lunga, il Nostro fa un full immersion nella parvenza dei nostri sofferti giorni parvenza che riguarda non solo lui ma tutta l’umanità dei cinque continenti.
La quotidianità urbana è l’efficace sfondo del teatro dove si recita la vita per usare una metafora teatrale.
Una vena quindi intellettualistica pervade l’opera e la cifra distintiva della poetica di Roversi è quella che si esprime con un poiein solipsistico nel riflettere dell’io-poetante nel suo ripiegarsi su sé stesso.
Incontrovertibilmente una vena anarchica pervade i tessuti linguistici e il tono è assertivo, epigrammatico, didascalico e gnomico.
Tutti i componimenti sono raffinati e ben cesellati e risolti in una sola strofa che procede in lunga ed ininterrotta sequenza in assenza quasi totale di punteggiatura.
Persiste e stordisce una complessità dell’ordine del discorso e le poesie e anche i loro titoli iniziano tutte con la lettera minuscola.
Nella ricerca del senso in Coleotteri, composizione tratta dalla terza scansione, il poeta afferma che (ovviamente a livello filosofico esistenzialistico) la soluzione potrebbe stare nel vivere come un coleottero, rifacendosi al titolo della raccolta stessa e qui pare aprirsi la porta alla comprensione con una chiave interpretativa che sottende tragicità ma anche speranza
E il tema dell’insetto non può che rievocare le atmosfere de La metamorfosi di Franz Kafka e del resto il libro e connotato da luci e ombre kafkiane.
Tema dominante pare essere quello ontologico, dell’essere e dell’esserci sotto specie umana in un continuo interrogarsi sull’esistenza se il tempo stesso non si può fermare. Un esercizio di conoscenza tout-court.
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Raffaele Piazza
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