Brina Maurer : “Vocabolari e altri vocabolari” – Macabor editore 2020 – pagg. 62 € 12,00 –
Quasi brevi racconti, scritti con il tremore dell’ansia, tutte le poesie di questo volume, ricco di interrogativi e di folgorazioni, per il tragitto tortuoso di una introspezione tra i sentieri ammutoliti dell’effimero. Ogni lirica ha un mondo originale da esplorare, come uno scavare ininterrotto tra memorie e figure attuali, tra animali da accarezzare e persone da accudire. “Sebbene sia lodevole prestare aiuto agli umani bisognosi,- scrive Lucia Gaddo Zanovello nella prefazione- quando un essere non umano avrebbe bisogno di essere soccorso viene spesso abbandonato al suo destino, e anche questa è una forma di discriminazione specista, dato che tutti gli animali hanno necessità e diritto a non essere penalizzati, sfruttati od offesi.” Così il ritmo poetico si aggancia a momenti di bisogno intravisti in alcuni fantasiosi ricami, tra i sentieri che ostentano la loro pienezza e la loro incredibile forza, immersa nelle sequenze della precarietà.
Il cane protagonista costruisce una “finzione suprema”, fatta delle stesse identiche cose dell’umano, che concepisce la gradualità della successione degli eventi. Il nostro fuoco interiore, esatto o inesatto torpore che avvince, dovrebbe rimanere un punto di riferimento per il luogo della poesia, che sottende nello scambio della realtà per ricamare una potenzialità sentimentale e una meditazione filosofica, tali da fare della dualità tra bene e male uno slancio oltre la siepe che ci limita, oltre l’etimo della parola.
Qui si snocciola un canzoniere intriso di speranze, decisioni, indecisioni, melanconie, timidezze, proiezioni, rivelazioni, illusioni, il tutto cristallizzato negli abbrivi emotivi della poetessa, capace di realizzare un’architettura metrico-verbale con cui ella stessa si dona al canto.
ANTONIO SPAGNUOLO
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