martedì 18 agosto 2020

SEGNALAZIONE VOLUMI = ORONZO LIUZZI

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Oronzo Liuzzi : “Eccomi- il sacrifico di Isacco” – Ed. Oedipus 2020 – pagg.108 - € 12,50-
Nell’incantesimo di una stesura armoniosamente vicina alle sacre scritture ecco che Oronzo Liuzzi offre un delicato canto per l’episodio tra i più affascinanti della religione cristiana. Il sommovimento di una storia millenaria registra e restituisce momenti di alta tensione, quasi che l’evento possa essere vissuto sapientemente in contemporanea, tra sussurri o invocazioni, tra disperazione e rassegnazione. Isacco racconta, nel ritmo incalzante dei versi, in un monologo ansioso e pur trasparente, il risveglio, il viaggio, il sacrificio, in quella fede che lo sostiene amorevolmente.
“Io Isacco dal cuore di fuoco e protetto da un incantesimo e impietrito dalla confusione/ e dal sangue che scorreva sulla terra la vita mi gridava dentro/ assediato da visioni che andavano e venivano in certi stati d’animo amante dei sogni/ intraprendevo un viaggio per territori impervi sotto un cielo piacevole/ era l’ansia delle mia prima uscita/ seguivo il padre io nella sua andatura e nella sua angoscia.”
Già dai primi accenni si percepisce il saggio uso della parola poetica che Oronzo Liuzzi cuce per ben collocare storicamente ed umanamente la singolarità dei personaggi e per la contemporaneità dei nessi che fanno del racconto una vera e propria scena tridimensionale.
Ancora l’arte ha bisogno di un serbatoio colmo a cui attingere per esprimersi e quel serbatoio per lo più corrisponde al bagaglio culturale che il poeta ha costruito nel tempo. Qui rifacendosi a momenti mitico-storici Liuzzi tenta di rappresentare la realtà nella sua totalità e riesce ad alimentare le immagini con una fantasia indiscussa creando una simbiotica fusione tra il verismo e la musicalità insita nelle pieghe del verso.
Il sacrificio deve essere consumato, la terra si spacca, si apre in fratture, ingoia il tentativo di perdono nelle voragini dell’ignoto ed il padre, nel segno della sua obbedienza ha paura nella preghiera sussurrata. L’ansia che corrode il giovane Isacco si palesa in tratteggi cromatici di notevole fattura, che rendono il poema “canto” di un lirismo accattivante e scoperto, giocato anche sull’alternanza di misure ora brevi ora più ampie, in una duttilità morbida e corposa, ove l’assedio dell’inquietudine è di un realismo lirico di forte impatto emotivo e musicale.
ANTONIO SPAGNUOLO

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