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“La notte”***
Immobile la città nella notte
in cui il plenilunio illumina vicoli,
scalini sospesi alla brina
le case ridotte a tuguri.
La notte ha il senso del tempo
dentro le mura ingiallite, l’un contro l’altra
quasi volesse trincea di rottami
inghiottiti dal buio, le labbra bruciate dalla sete.
Un’eterna domanda ha più immagini
che si gonfiano alle stranezze del silenzio.
Immisurabile verità l’oblio che nasconde
l’urlo dalle sette teste.
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ANTONIO SPAGNUOLO
Molto bella, Antonio, con quell'atmosfera notturna monotona e stanca e quel plenilunio che mi ricorda il gelido notturno ungarettiano. Complimenti.
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