sabato 16 ottobre 2021
SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SPAGNUOLO
**Antonio Spagnuolo – "Ricami dalle frane" - Ed.Oèdipus – 2021 – pag.88 - € 12,50
Antonio Spagnuolo è nato nel 1931 a Napoli dove vive. Poeta e saggista, è specialista in chirurgia vascolare presso l’Università Federico II di Napoli. Redattore negli anni 1957 – 1959 della rivista “Realtà”, diretta da Lionello Fiumi e Aldo Capasso, ha fondato e diretto negli anni 1959 – 1961 il mensile di lettere e arti “Prospettive letterarie”. Condirettore della rivista “Iride”, fondatore e condirettore della rassegna “Prospettive culturali”, ha fatto parte della redazione del periodico “Oltranza” Ha pubblicato numerosissime raccolte di poesia, per le quali ha riportato molti prestigiosi premi, e varie opere in prosa. Ha curato diverse antologie ed è presente in numerose mostre di poesia visiva nazionali e internazionali. Collabora a periodici e riviste di varia cultura. Attualmente dirige la collana “Le parole della Sybilla” per Kairòs editore e la rassegna “poetrydream” in internet. Tradotto in francese, inglese, greco moderno, iugoslavo, spagnolo. Della sua poesia hanno scritto numerosi autori tra i quali A. Asor Rosa nel suo “Dizionario della letteratura italiana del novecento” e nella “Letteratura italiana” (Einaudi).
"Ricami dalle frane" è una raccolta di poesie che, per il fatto di non essere scandita, oltre che per l’unitarietà stilistica, semantica e contenutistica che la caratterizza potrebbe essere considerata un poemetto.
Il volume è in continuum con quelli della recente copiosissima produzione di Spagnuolo connotata da una chiarezza maggiore rispetto a quella del primo Spagnuolo, che si esprimeva attraverso una scrittura veramente alogica, precipitato di un inconscio controllato che s’inverava nei versi in un preconscio impervio alla comprensione facile e immediata con altissimi risultati attraverso una notevolissima densità metaforica e sinestesica che era il veicolo di emozioni forti nel lettore, calamitato dai versi.
In questa nuova fase, nonostante la complessità della versificazione, frutto di un’officina scaltrita e intelligente del poeta, il poeta stesso si apre ad una certa forma di chiarezza e si è parlato come oggetto della sua poetica di un’archeologia dei sentimenti forti che il poeta prova, prima tra tutti quello per l’amore per Elena sua compagna di vita.
Se la poesia come affermava Goethe è sempre d’occasione anche per questi Ricami c’è un dato biografico che li sottende: la morte della moglie del poeta che ha aperto in lui una ferita che è un baratro.
Splendido e senza traccia di autocompiacimenti è l’aprirsi di Antonio alla persona amata in assenza che tramite la magia della poesia rivive come indimenticabile interlocutrice alla quale il nostro lancia i suoi messaggi in bottiglia nell’oceano di una vita così che la ferita si rimargina e l’amata si fa viva presenza.
L’esperienza di Spagnuolo nel tendere ad una persona che se ne è andata ma non è mai stata rimossa nella sua mente può essere paragonata sicuramente a quella dell’Ungaretti del Dolore nel suo rivolgersi al figlio defunto e a quella di Montale di Xenia nel suo rivolgersi anche lui alla defunta moglie Drusilla.
L’icasticità immensa, la forza espressiva pare essere la nota stabile e dominante di queste composizioni frutto di un lavoro di cesello che viene fuori in forme raffinatissime nella dizione magistrale del poeta che intriga e affascina il lettore nel dimostrare ancora una volta la portata e la missione della scrittura poetica in versi ai massimi livelli come in questo caso quando il Nostro rimbaudianamente diviene un veggente.
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Raffaele Piazza
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