martedì 4 gennaio 2022
SEGNALAZIONE VOLUMI = ADAM VACCARO
**Adam Vaccaro : “Google-Il nome di Dio” – Ed. puntoacapo – 2021 – pagg 104 - € 15,00
Siamo precipitati in uno spaccato di tempo in cui la storia che l’umanità va scrivendo è diventata frammentazione in/volontaria di futili ideali, schegge di morale, incrostazioni di illusioni, alienazione di cultura.
Orientamenti e frequentazioni vanno verso l’asservimento al dio danaro, fuori da ogni vincolo, trascurando inevitabilmente la ricomposizione del bagaglio che distingue il ritmo incalzante dei sentimenti.
Fortunatamente a scintille incandescenti la civiltà cerca di aprirsi un varco tra quelle menti che riescono ancora a recepire le ragioni di un rifugio nel dettato ideale, che nell’ambito temporale possa incidere ancora una volta a favore della sublimazione. Un esemplare ottimo e viscerale è Adam Vaccaro con le sue pagine incandescenti che ci trasportano verso dopo verso nelle vertiginose fasi della quotidianità, fra dettati di sottile ricerca filosofica e appunti di tempestose denunce.
“…nel fuoco di chiacchiere minzogne/ e commosse notizie di ong che salvano/ il capitale dalla caduta del saggio/ di profitto, ammassando miseria a miseria,/ disperazione a disperazione – unica cura/ della crisi infinita che ci attanaglia e che pare/ neanche il dito di ogni invisibile Dio può farci nulla.”
Il canto cesella la realtà di una vita sociale che disperde ogni forza “chiudendo gli occhi e ogni/ castra capacità di capire”. Egli non si affida ad una vera e propria denuncia , ma con elegante conoscenza sfiora le apparenze cercando “una fonte che dicono avesse fatto miracoli/ per un paese di sassi- ché irrorato dal suo canto di/ latte aveva sentori di vita e d’infinito.”
Adam Vaccaro non scalfisce la sua vena generosa e la sua fedelissima musa e segue con certosina pazienza un itinerario che diventa percorso avventuroso tra dune spaurite e timidi azzardi. Poesia colta, poesia che insegue livelli di intuizione e di astrazione di eccezionale luminosità e di personalissima capacità di scrittura.
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ANTONIO SPAGNUOLO
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