giovedì 17 febbraio 2022

SEGNALAZIONE VOLUMI = MATTIA CATTANEO


** Mattia Cattaneo:"Partiture di pelle" - 2021 - € 12,00
(Nota di lettura di Carla Malerba) Mattia Cattaneo, poeta e diffusore di poesia, con la raccolta “Partiture di pelle” si propone di compiere un percorso poetico che, nato dal dolore possa, fin dal primo verso all’ultimo, trovare parole che alimentino perennemente l’amore tra madre e figlio, tra chi parte e chi resta.
L’assenza che viene subita è difficile sempre da rielaborare e superare e induce nei versi del poeta il ricordo della protezione materna : – “spingevi il giorno e il male lontano” -
mentre ora tutto è vuoto e silenzio, un silenzio ingigantito da altri eventi che hanno reso ancor più fragile il senso dell’esistenza . Ma se da una parte il luogo ostile, quella terra dei morti da cui non si ritorna sembra rendere a volte vana la ricerca della parola e annullare la speranza di un reciproco ritrovamento, l’appiglio per non cedere si affaccia, come scrive Mattia, da un “cantico di ripresa” che solo la scrittura poetica fa intravedere offrendo l’alternativa ai giorni del dolore e della solitudine: è la dolce voce della scrittura – “la scrittura che mi salva” – ad alleviare in parte la sofferenza.
Mattia dunque raccoglie il disorientamento legato agli eventi e l’esperienza della perdita quasi fossero il principio di una rinascita e riesce a trasformare il riscatto dal dolore in un dono che la madre gli indica e che si rinnova in un dialogo mai interrotto. Così l’autore ricorre al ricordo e improvvisamente si aprono marine, si ripercorrono luoghi: la presenza-assenza è quasi tangibile, si sprigiona dalla forza del pensiero.
Il poeta formula propositi, costruisce un’intesa che, tramite la parola, gli restituisca la madre: e, quando è necessario, quando il dolore della realtà lo trafigge, ricorre ad una forza salvifica, a un luogo dove si possano sussurrare parole soavi “…ti scrivo contro le paure/ conosco il varco che riporta a me” Cattaneo nel suo viaggio mentale cerca attraverso il varco-parola quel qualcosa che si colloca tra la sua vita e quella della madre, ma sa anche che i versi sono pur sempre “afflitta scrittura/…/ linguaggio liquido” che non fa che esasperare il sentimento dell’impotenza umana nel frangente del distacco e delle avversità. I versi seguono l’andamento del cuore, specie quando l’assenza si fa più forte: “Vorrei vivere/ nel mio viso accanto/ al tuo” Qui la parola si fa alata, sognante perché nel sogno tutto si ricompone. Poi l’uomo torna improvvisamente bambino e si svela non nella debolezza, ma nel gesto rievocativo dell’amore: “spalanco porte/della casa materna/ per appoggiarvi la fronte” Con appropriata parola Mattia definisce l’ordine delle cose un ordine “disfatto”: intorno a lui cielo, grandine, sera, acqua, sono le voci che si addensano nel mistero, sono i luoghi sconosciuti dove a tratti si rischiarano le fulgide immagini affettive che si collocano nei suoi versi.
Questo protendersi verso un linguaggio che sia espressione di un profondo sentire rimane alla base della ricerca di “Partiture di pelle”, una silloge che conduce il lettore ad una assorta meditazione sull’amore, sul dolore e sulla poesia.
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Carla Malerba

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