**“Ombra”**
Conclude antiche mura, ricoperte
di quel purpureo inquietante, un ricordo
come quando nessuno scrive sul vento,
foglie che l’unico labbro azzardava.
Qualunque taglio a fatica
ha l’indecisione di voci che si perdono,
scavare sino alla fine come in un cimitero
e seppellire quel che non si comprende.
Fragile mormorio della memoria
stordita dal nulla, o dagli spettri,
o rivoltando i giorni, mentre le vene
possono disfare forme lungo un filo.
Fuso tra le due immagini sbiadite
di un colpo che sbriciola menzogne
rimango più povero per spiegare dettagli
di una morte improvvisa oltre dolcezza.
*
ANTONIO SPAGNUOLO
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