martedì 12 aprile 2022

SEGNALAZIONE VOLUMI = MICHELA ZANARELLA


**Michela Zanarella: “Recupero dell’essenziale” – Ed. Interno libri- 2022 – pag. 100- € 13,00 –
Riappropriarsi del senso del reale segmentato e ricamare il significato della parola diviene armonia, eleganza, e perfezione, nel modello che recupera la consapevolezza della molteplicità dell’esistente con tutti i risvolti di una partitura che testimoni l’importanza di vedere e insieme di immedesimarsi in un cerchio perfetto, che sia lo specchio della quotidianità.
“Il moto del tempo e delle stelle – scrive Anna Santoliquido in postfazione – si affianca al silenzio che recupera frammenti di giovinezza quando si era liberi di guardare la gioia alla radice.
Esplorare le fasi del giorno e della notte significa tentare di capire l’ordine discreto che regna nel firmamento e sintonizzarsi con il visibile e l’invisibile. Aprirsi all’infinito con la pazienza che la vita ci chiede, dilata lo sguardo che abbraccia il cielo del pianto d delle stelle morte, la tristezza delle rose, partecipando il lettore del dolore cosmico a cui nessuno può sottrarsi.”
Qui le parti narrative del verso lungo sono intercalate da flash compatti, solitari, come visioni / evocazioni dove c’è qualche volta la pausa agognata che cerca di avvertire l’ignoto.
“Ma si, eccoti sulla fune tra le ombre del tempo/ a dimenticare le ore, ha curvare gli occhi tra le cupe lune./ Non ti rallegravano le albe e nemmeno il transito dei tram/ non ti accorgevi nemmeno del vento eppure lo dicevi/ che eri un uccello – io ti ho visto sul davanzale/ mi guardavi come si guarda chi è libero/ e canta e va tra un sogno e l’incenso.” (Sono ancora là / a Marina Cveteava).
La memoria rincorre la luce e converte ogni illusione, ben avvinghiata ai sentimenti più alti, spesso come testimonianza di assenze, spesso come tentativo di valorizzazione delle dimensioni interiori che non costituiscono una gabbia, bensì tentativo di evasione.
La terra, le nuvole, la notte, la luna, il tepore, i mesi, le stanze, il crepuscolo, l’infinito sono gli attimi che la poesia incide nel verso, sempre ritmato in un’armonia culturale che scandisce il dettato. Testimonianza che si riflette come filigrana, per contrasto di tensioni e bagliore di confronti.
ANTONIO SPAGNUOLO

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