**“Artifici”
Scommettevo artifici e d’inverno
altre stranezze sull’alone del seno,
frugavo differenze
per sfuggire a ingordigie
della tua variopinta giuntura.
Ad abbreviare sorprese oggi ribalto
parole,
facendo capolino contro idee
della mia insicurezza.
Riverbero di braccia verso il cielo,
dentro il tuo scrigno
l‘incantamento erode racconti
dell’azzardo e del mio fuoco,
forse sorpreso prima del liuto.
Adagia ancora, nel sussurro,
i tuoi fianchi larghi,
per numeri e battute,
verso la mia tarantola, incompiuta,
alle rare inquietudini di carne.
*
ANTONIO SPAGNUOLO
(dal volume "Rapinando alfabeti" 2001)
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