sabato 14 dicembre 2024
SEGNALAZIONE VOLUMI = CLAUDIO NEGRATO
**Claudio Negrato: “Parole ovunque dietro le quinte” – Ed. Il Convivio – 2024 – pag. 96 - € 13,00
Con una esaustiva prefazione di Gianfranco Lauretano il volume si offre alla lettura con un incipit dal titolo “Il concerto”, poesia che intreccia motivi musicali fra tralicci e filamenti di amore, così come se le parole potessero migrare da un verso all’altro per raccogliere delicatamente testimonianze.
Una scrittura serrata questa di Negrato nella quale “vibra la tensione tra ciò che desideriamo e ciò che circonda – come suggerisce in prefazione- tra il conforto di una canzone e il rumore assordante del mondo esterno. Ogni verso si fa canto, ogni poesia un tentativo di armonizzare il dolore con le immagini della vita.”
Il rapido cipiglio che si affaccia in diverse composizioni nasce sicuramente da una tensione filosofica ed emozionale insieme, i cui punti riferimento sono senza alcun dubbio quelle tematiche che sfiorano la meditazione, come il dubbio e l’illusione, la speranza e l’angoscia, il desidero e lo stupore, e tutto nei limiti della costante condizione umana del proporsi.
Le varie sezioni in cui è suddivisa la silloge “Senza il costume di una scena”, “Sull’orlo di una storia”, “Spiando dal buco della serratura” e “Uscendo da dietro le quinte” pur proponendo tematiche alternate sono invece ben saldate tra di loro per quell’atmosfera densa di sospensioni che si completa attraverso la capacità del simbolo di impegnare la spontaneità della sceneggiatura nel rigore artistico della comunicazione.
“Attenzione: pericolo!/ E’ troppo denso il silenzio crescente/ che si fa violaceo sulla pelle,/ che sfa lentamente/ le mie care cose. Lo si osservi/ da fuori, poiché se ci si entra/ si recide e dilania un tempo/ che pareva eternità” Con semplici frasi ecco ricamata in pochi versi lo scomporsi del destino umano.
Ed ancora: “Ci sono dolori che non penetrano,/ che restano lungo la linea sottile/ del guscio, e che poi si scordano/ come quando ci si stringe la mano/ e non si ascolta il nome/ che sfugge tra le labbra./ Ci sono dolori che non servono/ perché torniamo a raccogliere/ gli sguardi e a riporli/ in una grossa catasta di errori.”
Il poeta cerca costantemente di mettere in bilico il silenzio per portare alla penetrazione ogni fiammata dei sentimenti, dalla promessa della parola all’ improvviso bruciore dell’amore, dalle fughe contraddittorie dell’arte all’abbandono di uno sciabordio delle confessioni.
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ANTONIO SPAGNUOLO
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