PAOLO RUFFILLI : “AFFARI DI CUORE” , Einaudi,Torino 2011- pagg. 131 - € 12,00
Questa nuova raccolta di poesie di Paolo Ruffilli affronta il tema dell'amore adulto,in modo completo e maturo,ma anche fresco ed originale. L'artista aveva già toccato il tema dell'amore in “Piccola colazione”,Garzanti 1987,nella sezione dal titolo “Per amore o per forza”. Qui l'autore tratta di un amore giovanile,volto alla ricerca dell'assoluto. “Staremo sempre insieme./E ci diremo tutto.” E ancora: “Dai metti la tua/nella mia mano./Eccola presa nel laccio che la tiene./Giura che mai,per/nessun'altra,la lascerai.”
Anche in “Diario di Normandia”,Amadeus 1990,Ruffilli tocca il tema amoroso,ma con nitida consapevolezza del suo limite umano: “Dove si arresta il passo/ e il gesto muore,/e avanti corre/solo il tuo pensiero,/qui non avrai di me certezza/né delusione.”
Quasi con malinconia conclude il suo Diario: “Dal Grand Hotel,in sogno;/fino al mio paese./Nel viale della stazione/lei mi aspetta pallida,/sulla bicicletta.....”
La visione di questo nuovo “Affari di cuore” è quella di un amore spogliato da idealismi e lasciato al gioco e alla guerra dei corpi, che opposti si cercano e si uniscono.
L'opera si divide in quattro sezioni,ognuna delle quali introdotta da una breve riflessione in corsivo,caratteristica nella poesia dell'autore. La prima sezione “Per amore” si abbandona ad una riflessione sull'amore fisico mossa dalla passione e dal sentimento.E' l'amore che spinge i corpi a cercarsi e ad unirsi insaziabili.L'amore è desiderio,frenesia di ricerca dell'opposto. “Ti voglio e/non mi stanco di volerti,/e non mi basta mai/di averti.”E' passione che non dà pace se non nell'unione con l'amato.Un' unione fisica che travolge: “e siamo senza più difese/contenti di usare/e mani e lingua/e denti/l'una sull'altro...”I corpi degli amanti si uniscono in una dimensione che sembra portarli fuori ed oltre la realtà,non un sogno ma un mistero del presente,di quel momento di quell'attimo: “Lasciati andare..../protetta dal mio sguardo/e dal respiro/che è l'unica misura/nel buio del presente,intanto che là in giro/fuori dalla porta/il mondo aspetta...” Nella seconda sezione dell'opera “Canzonette della passione amara” il canto del poeta fuoriesce più adulto e la percezione dell'amore è, come altre volte Ruffilli ci ha detto,adulterata dalla maturità.Così l'amore diventa “adultero”e per questo meno tenero e reso amaro dalle circostanze opposte della vita. Gli amanti sono “l'uno all'altra/inchiodati e crocifissi/nello spumante/della stanza circoscritta..”
Le loro vite sono distanti ed opposte “e sono io/a volerti mia/nella bugia,/che ti sei data/a me per sempre/prima di vederti/via rapita/strappata e ricondotta/alla tua vita.”
In “Guerre di posizione”l'amore si fa puro erotismo, gioco di corpi che si pretendono e si possiedono a vicenda. “Ti ho preso/e ti ho voluta:/succhiata digerita/tutta intera,/polpa anima/e nocciolo....”Gli amanti si possiedono a vicenda. “....In detenzione,mia...../Qualunque cosa sia.” L'ultima sezione “Al mercato dell'amor perduto” profuma di una freschezza che ci riporta alle opere giovanili dell'autore.L'amore passato attraverso la maturità delle alterne vicende della vita e attraverso l'inevitabile e passionale guerra dei corpi,ritrova infine la forza primitiva. “...Voglio tornare indietro/alla scoperta/dei primi anni,/al nostro antico amore.” L'amore ha sempre e comunque una valenza positiva per il solo fatto che è accaduto.E' sempre una vicenda positiva nella vita: “è un segno/che si incide/e resta addosso..........e non importa/che poi duri un'ora/o la vita intera.”
Significativa l'ultima poesia: “Mangiando”.Ci lascia in bocca e nel cuore una continuità di vita e di esperienza negli affetti e nella passione. “L'odore/della polvere mischiata/con la buccia/di un'arancia già matura/è stata/la prima sensazione/della tua pelle.....e altra polpa dolce/masticata/di pesca e di albicocca....” Si ritrovano i colori e i sapori di “Malaria”,in “Piccola colazione”: “mela,arancia,susina/mela,arancia,susina./...da dove saltano fuori i sogni,vesti e contorni/al mostro ,alla pazzia:/frullati,puzzle con/i tasselli fuori posto...”
Il poeta ci regala con questo suo “Affari di cuore”un'opera completa,frutto di maturità artistica e di vita. Passando attraverso la guerra dei corpi e l'amarezza della perdita della persona amata è possibile riscoprire il lato comunque piacevole e positivo dell'amore: quello di essere stato e di esserci.Non importa se per un'ora o per una vita. L'amore è un legame che ribalta la vita e prende autonomo possesso del cuore. E comunque sia,vale la pena di essere vissuto perché dà molto di più di ciò che toglie. E dunque possiamo concludere insieme all'autore con una citazione da Lao-Tzù che compare come incipit: “Che conta/conoscere il mondo/se non lo ami”
Sandra Evangelisti
Puntuale Sandra Evangelisti nel cogliere l'intero e le sue parti, sezionando per blocchi questi AFFARI DI CUORE. Lettrice attenta e sensibile alle variazioni dell'opera. Personalmente ho vissuto il testo di Ruffilli con un più spiccato senso del tragico, pur dosato con mestiere dal poeta attraverso il gioco, la dissimulazione, la piacevolezza. Curioso, a riguardo, l'incipit della silloge con il quale Sandra conclude il proprio pezzo, mentre io ne do subito conto.
RispondiElimina"Anche per me la lettura di affari di cuore rivela una tensione tragica e consapevole di un ' impossibile assolutezza che il Poeta tenta di cogliere nell'intrecciarsi spasmodico dei corpi."
RispondiEliminaPatrizia Garofalo
Alla luce anche dei commenti di Raffaele e di Patrizia volevo aggiungere che in "Affari di cuore" sento sicuramente una forte drammaticità,una ricerca dell'altro da sè,della parte femminile o maschile,perché in definitiva questi corpi non hanno sesso. Ricerca che alla fine non trova risposta se non nella lotta e nell'avvicendarsi del gioco dei corpi. Non sento una reale disperazione o crudeltà della vicenda amorosa. Qui le parole giocano fra loro per rendere il gioco dei corpi,che è un vero e proprio "agone" nel senso classico del termine. E dunque è bello anche se drammatico. Questi corpi amanti sono sacri e scolpiti come statue della grecia classica,come il discobolo di Mirone, e sono drammaticamente belli. Vere opere d'arte. E la parola li scolpisce e li definisce come strumento che incide il marmo e gli dà forma umana.
RispondiEliminaSandra Evangelisti