Sandra Evangelisti: “Diario minimo” -Edizioni Del Leone – 2011 – pagg. 128 - € 11,40 -
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“ s-tornare in alto/ da un punto ansante di materia inerte” ( Nina Nasilli)
“ Il sapore del vento” è l’efficace sinestesia con cui Sandra Evangelisti apre la sua silloge che permea di sé l’ intero testo nel quale “ la cognizione del dolore” trova una costante fisicità della parola e del canto che l’accompagna s-tornando in alto il pericoloso inabissarsi del verbo poetico. “/ ed ecco allora/ ogni parola/ è divenuta/ fiore/”, “ ritornerò / fra le pareti/ del cuore / per sentire/ risuonare / una voce./” Il vento suona, armonizza, ha il gusto dei ricordi, della memoria , riporta “fra le pareti del cuore” occhi amati, luoghi di giovinezza che consolano la solitudine e proprio quando essa dichiara la sua impossibilità di volare, alto e forte si alza il verso dell’autrice “E’ l’infinita vacuità/ del nulla/ che ti chiedo/ di aiutarmi/ a vivere/. Il nulla apre a dilatazioni temporali e spaziali che vanno dal mare al chiuso delle pareti, come se niente e nessun cambiamento possa strappare un sorriso e connotare un dolore costante che si sveglia all’alba “ Ciò che fa dire: misericordia-/ allontana/ questo giorno -/ oppure:/ ecco sia fatta/ la Tua volontà/ - non riesco” a cercare briciole che indichino una cornice per l’agito, il suo senso, la bellezza del creato , l’incanto di un abbraccio, forse esistito nella frequentazione dell’assenza. E l’assenza si misura nella silloge dell’autrice come dicotomia tra il reale il sognato , nelle parole odorose della voce del vento “ non c’è amore che non trascenda il finito”. Per le parole bastano gli occhi ; ne conseguono nella raccolta un ermetismo e una destrutturazione semantica che annodano dolcezze e rantolii e suggeriscono brandelli di rime ,spaesate ed impaurite dall’avverarsi forse di un reale non voluto “Ho sempre perso tutto/ ciò che amavo all’improvviso/” “Essere nulla da viva/ ci sono sempre riuscita./”ma sperato “La sera coricandomi / appoggerò,/ e sentirò la mano/ calda/ che accarezza/ e stringe/. Tienimi il viso,/ amore./ Che non muoia/.” “ malata/ del mio stesso male/ non sentivo/ E ora / vivo/. E’ nell’andamento discontinuo dei versi che consiste la pregnanza di questo testo; la poetessa arresta il respiro proprio là dove interrompe il verso, con il corpo coglie la vacuità del nulla in contrapposizione all’intensità del tutto , analizza a pelle nuda turbamento e gioia, immagina fasce di luce “respiro luce intensamente” e “spigoli puntati/ smussati/ dal trascorrere / dell’ora/. Impazzisce l’orologio del tempo e l’ autrice gli sovrappone i tempi dell’anima, tempi d’amore che proprio nella negazione del tutto farà respirare l’infinitezza del finito nella lotta quotidiana per dare alla vita la sua interezza nella sostanzialità originaria “Aspetta./ Ancora./L’infinito bene. / attende/” Così la punteggiatura viene ad indicare il respiro corto e “il sapore del vento” e il libro significa un’anima da abbracciare e un corpo a cui pettinare le lunghe trecce.
Patrizia Garofalo –
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Patrizia Garofalo nasce a Camerino nel 49, si laurea presso l’università di Urbino in lettere classiche. Ha pubblicato numerosi volumi di poesiaRecensita in riviste letterarie come Resine e Clessidra e il giornale universitario di Bologna. Scrive in siti on line come Lankelot, Poetilandia e Tellusfolio
Si occupa oltre che di poesia, di critica letteraria ( Molti sono i suoi studi sul poeta Paolo Ruffilli a cui sono seguite presentazioni) . E’ uscito da poco il suo ultimo lavoro “ Il Dio dell’impossibile” edizioni Il Foglio, con prefazione di William Navarrete e post-fazione di Paolo Ruffilli. Si occupa di teatro e di realizzazioni di testi da lei stessa scritti. E’ stata curata una sua sceneggiatura l’11 Aprile 2010 dal titolo “ di rose coronato” ( con versi dell’autrice e di Paolo Ruffilli ). Ha recensito e presentato l’epistolario di Antonia Pozzi e Tullio Gadenz insieme ai critici Marco Dalla Torre e Matteo Vecchio. Si occuperà dei libri di Beppino Englaro in varie città. Da gennaio per incarico di Gordiano Lupi dirige una collana di poesia e critica poetica dal titolo “ orizzonti”.
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