domenica 15 aprile 2012

Poesie = Marco Salvia

COSI’ PARLA JOUB/preghiera ---

A cosa servono le mie lacrime
Maledetto dei bassi cieli
Prevaricatore degli insonni
La cui Misericordia è un insulto per chi crede
Come per chi crede e mai ottiene carezza di te o sorriso
Non vede, no
Ma sente
La tua potenza senza freno

Quale padrone può farsi Dio ?
Un padrone è solo un padrone
Quale Libertà può non essere Dio ?
Quale Dio può non essere completamente Libero
Uno- Solo . Assoluto
Hai forse creato marionette per il tuo scherno
E hai poi detto loro :
“Credete forse che vi avremmo creato per gioco ?”

No

Per cosa allora ?
se il tuo piano divino è così alto e noi umani e così bassi a capo chino a scomporre frammenti della tua creazione cercando ciò che è già
questo induce a farci percepire la tua danza stellare solo come intrattenimento
ipnotico suono creato nelle nostre carcasse, vuote, che Iblis muove come pedine stolte

Cosa dovremmo percepire se Tu Dio padrone ci impedisci la percezione del tuo mistero ?
E come esserne degni ?
Non credo al folle arbitrio di Faraone
Tu sei il suo vero nemico
Ed egli era un despota sulla terra
Ti lasci vivere da noi a volte, nella nostra infinita pochezza come il suo degno compare,
perché ?

Quale prova è questa ?

Perché ?
No-Non credo
Non crederò in questo
Fino a che Iblis mi sputerà in faccia la verità del suo vero servire, ignorerò la mia nullità nel comprendere.

Ma dimmi chi è allora, se non io, il tuo vero prigioniero ?
E Chi potrà mai servirti come lui ti ha servito ?
Egli è vittorioso nelle schiere di coloro che pascolano con il tuo santo nome in bocche marce di desideri inconfessabili e di azioni indegne .
Appaiono vittorie ingiuste che tu hai approvato
Legittimato
Accolto
Troppo indietro nel preesistente la tua risposta
La nostra accettazione prima della venuta è ancora lì
La confermo
Ma allora
A Noi
A questi
Sarà fatta misericordia ?
Nel nome della tua volontà univoca
Sara mondato il loro volto come il nostro da una sola parola di perdono ?

Quando ?

E il mio spirito che ti ha voluto è forse già morto di ipocrisia se scrivo questa parole di rabbia ?

Non la follia
Può occultare tale scandalo
Non la follia
Il giusto perdono
Ti prego
Al mendicante lecito
E all’ingannato dal luccichio dei riflessi
La più grande misericordia

Amen

* * *
RIMEMBRANZE --

Che tempi caldi
Quando mia madre era ancora mia madre
Voltandomi le spalle nel letto
Produceva buche profonde nella lana mal mossa del materasso.
Tane da bambino
Dove m’ infilavo al riparo dal mondo
Sicuro
Quando mia madre era ancora mia madre
Non una persona
Non un’ ombra
Una donna
O un pensiero
Solo ciò che doveva essere
Corpo più caldo
Per membra più piccole
E troppo fredde
Ancora
Per non scampare riparo
---
(Napoli Aprile 2012)
MARCO SALVIA –
*
Marco Salvia è nato a Napoli. In prosa ha scritto "Mara come me", cooper editore 2010/2004, e "L'ultimo sangue" edito da stampa alternativa con foto di Stefano Renna- cui si accompagna uno spettacolo di poesia ,multimediale che gira Italia ed Europa. In poesia ha pubblicato uno tra i primi cd musicali di versi e musica. Dal titolo "Lee marvin ha paura" contiene poesie di Milo de Angelis, Mario Luzi,D Bellezza , M. L. Spaziani e molti altri meno noti.
Segnalato al premio Montale per due anni di seguito 1993 1994 dopo aver vinto diversi premi poco significanti ha poi abbandonato l'idea di pubblicare libri di versi data la condizione del mercato della poesia. Sue poesie sono apparse tuttavia saltuariamente su "Nuovi argomenti ", Linea d'ombra", in alcune antologie e su Blog specializzati.

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