COCKTAIL MOLOTOV
«Riempire una bottiglia di benzina»
[Mi nutro di vita]
«Avvolgere uno straccio attorno al collo della bottiglia»
[Penso ad una soluzione]
«Bagnare di benzina lo straccio»
[Chiamo: nessuna risposta]
«Accendere l’innesco»
[L’animo indignato si infiamma]
«Spaccare la bottiglia tra le mani»
[La morte dell’artigianato]
Le istruzioni, viviamo ormai senza cartine, sono impresse a sangue
negli ostraka ateniesi, o su vasi dozzinali etruschi,
sui muri dei bordelli di Pompei, o negli intonaci delle celle di esicasti bizantini,
sulle lettere di cambio dei mercanti veneziani, o nelle trincee della Grande Guerra,
tramandandosi / tramandandoci di era in era, di millennio in millennio,
dai cantastorie aedici ai contastorie cibernetici,
e continuano a ustionar l’(in)umano, comburente e combustibile allo stesso tempo,
consumandolo nelle fiamme dell’incendio, inesauribile, dell’arte,
che brucia, spegnendoti, senza mai spegnersi.
*
I MIEI VERSI HANNO TITOLI DIFFICILI
La dimensione narcisistica dell’ego
spiazza ogni tentativo di scendere in piazza
schizza ogni abbozzo di mistico schizzo
condannando l’artista all’impiego,
salario fisso, a far da torcia, lungo la via Salaria
votandosi a mendicare voti, di casa editrice
in rivista, insinua la mania di esaurire un’inusitata collezione
di bollini di presenza da incollare a una tessera annonaria.
Il maestro A consiglia maggiore stringatezza,
il maestro B non teme vincoli d’estensione
il maestro C inneggia a maggior levigatezza
il maestro D chiede abrasione,
e, in mezzo, l’autore junior a barattare illibatezza
contro un warholiano quarto d’ora d’attenzione.
Scrivi sulle città in fiamme,
no, canta della società annacquata,
oh, infiamma di sesso i versi,
ehi, versati acqua nelle mutande,
metti su fogli bianchi A4
il contrario di ciò che ti chiedono i critici
o una critica di ciò che ti chiedono i contrari,
accetta l’omaggio di tutti, tutti sono maestri di tutto.
Tu resta, a vita, l’allievo d’un sogno distrutto.
*
L’IMPICCATO
Quando ti è venuta a mancar l’aria,
strozzato da bollette, fatture, decreti ingiuntivi,
dalla recessione, creata ad arte, da un capitalismo mobile
interessato a mandare a fondo nazioni intere
con la celerità inafferrabile dei movimenti informatici in rete,
e ogni banca, sempre disposta a mendicare aiuti,
ti ha rifiutato l’elemosina di un sostegno,
e ogni strozzino, sempre disposto a conceder credito alla fame d’aria,
ha rassegnato le sue dimissioni,
e ogni ufficiale giudiziario, distratto dal sogno di diventar docente
di diritto romano in Università Statale,
ha disseminato di sigilli i tuoi incubi,
e ogni amico, assillato dal terrore di raggiungerti
nella zona rossa della cartografia dell’inferno,
ha rinunciato a dare ascolto ai tuoi noiosi rammarichi,
e ogni senso della vita ha deragliato dai soliti binari,
boicottato da bollette, fatture, decreti ingiuntivi,
trovasti come rimedio, contro strangolamento finanziario,
l’ultimo respiro d’impiccarti a un albero.
*
IVAN POZZONI
*
Ivan Pozzoni è nato a Monza nel 1976; si è laureato in diritto con una tesi sul filosofo ferrarese Mario Calderoni. Ha diffuso molti articoli dedicati a filosofi italiani dell’Ottocento e del Novecento, e diversi contributi su etica e teoria del diritto del mondo antico; collabora con numerose riviste italiane e internazionali. Tra 2007 e 2012 sono uscite varie sue raccolte di versi: Underground e Riserva Indiana, con A&B Editrice, Versi Introversi, Androgini, Mostri, Galata morente e Carmina non dant damen con Limina mentis, Lame da rasoi, con Joker; tra 2009 e 2012 ha curato le antologie poetiche Retroguardie (Limina mentis), Demokratika, (Limina mentis), Tutti tranne te! (Limina mentis), Frammenti ossei (Limina mentis) e Labyrinthi (Limina mentis); nel 2010 ha curato la raccolta interattiva Triumvirati (Limina Mentis). Tra 2008 e 2012 ha curato i volumi: Grecità marginale e nascita della cultura occidentale (Limina mentis), Cent’anni di Giovanni Vailati (Limina mentis), I Milesii (Limina mentis), Voci dall’Ottocento I II e III (Limina mentis), Benedetto Croce (Limina mentis), Voci dal Novecento I II III e IV (Limina mentis), Voci di filosofi italiani del Novecento (IF Press), La fortuna della Schola Pythagorica (Limina mentis), Pragmata. Per una ricostruzione storiografica dei Pragmatismi (IF Press) ), Le varietà dei Pragmatismi (Limina Mentis) e Elementi eleatici (Limina Mentis); tra 2009 e 2012 sono usciti i suoi: Il pragmatismo analitico italiano di Mario Calderoni (IF Press), L’ontologia civica di Eraclito d’Efeso (Limina Mentis) e Grecità marginale e suggestioni etico/giuridiche: i Presocratici (IF Press). È direttore culturale della Limina Mentis Editore; è direttore de L’arrivista - Quaderni democratici.
Da Maria Zimotti:
RispondiEliminaAssolutamente perfetti questi testi.
Il primo testo, cocktail molotov mi colpisce soprattutto per quel reiterarsi che dal passato arriva al presente e esplode nella bottiglia.
"continuano a ustionar l’(in)umano, comburente e combustibile allo stesso tempo,
consumandolo nelle fiamme dell’incendio, inesauribile, dell’arte,
che brucia, spegnendoti, senza mai spegnersi"
Il secondo testo poi è una bussola per gli aspiranti scrittori.
Testimonianza il terzo, dei tempi. Precisa. Sintesi non astratta. Le vie d'uscita, tragiche.
Maria Zimotti