sabato 13 ottobre 2012

POESIA = PASQUALE BALESTRIERE

= XI =
Mille volte siamo morti,
madre, quando la pelle tua di cera
ci minacciava il trapasso
- occhi chiusi e bocca serrata -.

Ma siamo ancora qui,
con te a bere la luce del sole,
tu a piccoli sorsi, noi
come capita. Ed ecco
che mi chiami, riemersa
a stato di coscienza,
perché controlli la giustezza
dei farmaci. A guisa di fresco
lavacro ogni tua
parola scorre sul mio volto
d'aride rughe che , se tu potessi,
vedresti col dolore della madre
che d'improvviso scopre
il figlio già canuto.
*
PASQUALE BALESTRIERE
( da "Il sogno della luce" - Ed. del Calatino 2011 )

1 Commenti:

Alle 16 ottobre 2012 alle ore 10:27 , Blogger C.L.A. - Circolo Letterario Anastasiano ha detto...

Conferma la sua ottima scrittura poetica, Pasquale Balestriere, con questa sua commovente lirica dedicata alla madre, ma un po' a tutti noi, figli della terra e del doloroso essere polvere pensante e amante, lungo il duro percorso della vita. Una consapevolezza intima, delicata, intensa, scaturisce da questi versi, sulla condizione umana e sull'ineluttabilità della morte.
Un caro saluto all'amico Pasquale e ad Antonio, sempre attivo e attento nel selezionare le voci più significative della poesia attuale.
Pino Vetromile

 

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