MARIA ZANETTI – “Ricordi” - puntoacapo Editrice – Novi Ligure (Al) – 2013 – pagg. 31 - € 7,00
Maria Zanetti è nata a Mantova, dove vive. “Ricord”i è la sua opera prima.
Il testo, che per le sue esigue dimensioni può essere considerato una plaquette, non è scandito ed è caratterizzato da una forte vena neolirica.
Elemento che connota i testi della Zanetti è una notevole chiarezza, una semplicità del dettato, che non è mai elementare, come sembrerebbe ad un primo livello di lettura, ma che è permeato da una forte densità metaforica e sinestesica.
Tutti i componimenti hanno un titolo; spesso sono brevi e possono essere distinti in quelli eleganti e ben risolti in una sola strofa e in quelli suddivisi in armoniche strofe.
Molto frequente è l’aggettivazione, che crea sfumature e contrasti nel tessuto linguistico.
C’è una vena di leggerezza ed icasticità nel dettato e i versi, mai debordanti, sono controllati e ben cesellati.
Accade spesso la presenza di un tu, al quale la poeta si rivolge, del quale ogni riferimento resta taciuto, che potrebbe essere l’amato; sicuramente questo tu, questa persona, è un’importante figura di riferimento, per il forte grado d’intimità che l’io-poetante stabilisce con lui.
Cifra dominante in Ricordi è quella di un’effusione di stati d’animo da parte dell’autrice, che si concretizza in immagini varie e vaghe, capaci sempre di rinnovarsi.
Raramente la poeta indulge in raffigurazioni dolci; al contrario i sintagmi si costituiscono in costellazioni di parole acuminate, in un versificare sempre avvertito e denso.
A volte la Zanetti s’interroga su meccanismi della mente e del tempo che passa, con un forte interesse per la sfera ontologica dell’essere e dell’esserci.
Infatti in La memoria dov’è c’è un porsi la domanda, con un tono molto accorato e struggente, sulla questione del tempo e dello spazio, del cronotopo. Nella suddetta poesia, dalla forma scabra ed essenziale, la poeta parla di solitudini nascoste in un drappo di vuoto e di sentieri invisibili per carovane di anime.
E’ una poetica del tutto metafisica, quella dell’autrice, che tocca spesso il vago, il non dicibile e l’indeterminato, in modo intenso e permeato da un forte pathos.
Perché Ricordi? L’interpretazione consiste nel fatto che la Zanetti, tramite lo scatto e lo scarto memoriale, nei vari componimenti è sempre proiettata in un passato; non c’è compiacimento in questo e la scrittura pare emergere serena, anche se venata da una grande nostalgia.
In Senza ritorno poesia che apre la raccolta, una delle più riuscite, la poetessa s’interroga sul tema immenso dell’amore chiedendo al suo interlocutore presunto quale distanza ci divide nell’amore; in questo componimento la Zanetti parla anche di Milano, città vissuta come luogo dell’anima, odiata e amata, città che d’inverno ha un sapore smarrito.
In Guerra la poeta parla della guerra, detta con urgenza, quando mette in scena giochi di guerra con amara ironia e voragini di odio in un deserto rovente. Ricordi nella sua brevità, con le sue parole dette in modo sommesso, ma incisivo, è una raccolta originale, soprattutto per la sua liricità controcorrente.
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RAFFAELE PIAZZA -
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Primo amore
In una perla, un sorriso
tenera smorfia d’amore
timidi approcci e fluttuanti emozioni.
Candidi tocchi su palpitanti profumi
sempre leggeri in un incanto attraente;
ma il sole e la terra;
la danza continua.
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