martedì 3 settembre 2013

POESIA = RAFFAELE PIAZZA

LA TESSITURA DELL'INCANTO --
*
Prologo

Sei tu alla porta, vieni
in silenzio di platino nella
casa a respirarla con un
fiume di gioia.

1
Occhi che ieri vedono
il Parco Virgiliano,
la camera dove mi porti
a fare l’amore
scorgono.

2
Pacco sorpresa di un
autunno consecutivo
nell’anima di vetro e
di ragazza nello stabile
prealbare gioco.

3
Tempo non passa
fresco di fiume e di
sorgente in limine alla
vita.

4
Se dopo il sesso mi dedichi
un sorriso il profitto
sarà anche nel lavoro
nelle notti d’inchiostro
carte ad annerare.

5
Sei tu alla porta, vestita
di luna e felci, qui abitiamo
e il figlio adesso vola solo.
***

LINEA DELL'ALBA DI ALESSIA --

Prologo

Attimi amniotici
dell’alba di Alessia:
tocca il rosso del
sole sul vetro della
finestra visore,
a scaldarla nell’immensità
di un settembre ritagliato
con carta e forbici.

1
Istante di limbo di
Alessia nello sperdersi
della mente azzurra
nel cielo e ci sarà
raccolto, telefono
che squilla:-“Mi
ami?”. “Ti amo!”
risponde Giovanni.

2
Momento bello di Alessia
in limine della vita:
allo specchio ride come
una donna, vede azzurri
occhi e capelli biondi
madonna medievale

3
Poi fino alla portineria
trova dell’amato la lettera
rosa per l’incanto sorgivo
nell’aprirla
più di quello di una e-mail..

4
Entra nel folto del
tempo, futuro anteriore
nei diari lunari
sulla mensola.
**

SCENARIO DI ALESSIA --

Occhi azzurri per controllare
il mondo nell’aria senza
fiato. Vede la città salire
per Posillipo in auto e poi
il Parco Virgiliano, ridendo
come una donna,
ragazza Alessia nel mentre
della prima stella.

Guarda il mare Alessia
rosa vestita per la vita,
incantesimo azzurro
sulla linea della gioia
scesa dai pini sempreverdi,
negli occhi un cielo
fresco di stelle semispente
rivela la sua essenza di
azzurrità intermedia
a ragazza Alessia,
nel gioco della luna piena
sul bordo del Mediterraneo.
**
CONNUBIO SALVIFICO --

Poi tra le cose
sparse del figlio
nel bosco della
casa, le lanterne
dei tuoi occhi
ad accendermi.

Abbiamo attraversato
un deserto di parole
per giungere
alla vita che
s’illumina nel tempo
di un settembre
nella pelle
a dare sillabe anche
gli oggetti,
pigne della fortuna
raccolte al Parco
Virgiliano.

Linea bianca nel
cielo, scia di jet,
in un filo d’orizzonte
ad attenderci ceste
di gioia, una risata.

Se entri nel mio
candore, uscirai
dalla tua di fiore
d’acqua timidezza.

**
L’ICONA RESTITUITA ---

Prologo

Dal caldo delle
tue mani alle mie
un fiore azzurro
d’erba sotto il sole
ad accadere per
altre generazioni.

1
Hai percorso il tempo
in auto e sei venuta
a dare il senso del
latte al figlio diciottenne,
amato e non voluto e

2
nella chiostra prealbare
nel felice movimento
dello specchio
la tua icona ad entrarmi
per gioco negli occhi e

3
il treno blu che ti ha
trasportato l’anima
d vetro nel fondersi
della notte con la
visione dei pini piantati
nel primo ‘900 e

4
qui si respira aria tersa
incanto di sorgente
dai tuoi fianchi di ragazza
nel tendere alla via serale e

5
una scala per salire alle cose
del cielo è rimasta nel
tempo incantesimo tra
i nostri genitori e i nostri
figli e

6
sei giunta per altre navigazioni
oltre lo squillo del
telefono e la lettera alla
portineria arrivata
o il nuovo libro,
per accedere al luogo
dove eravamo stati
col bambino quando
aveva cinque anni e

7
ora è la stagione delle
spighe e il figlio ha
18 anni, la forza
trasparente dell’aria
nell’accadere di ore
al mio polso sottile

a stringere la giovinezza
a respirare, la brezza
di un luglio dove tutto
è fermo anche del sole
la lamina, il dischetto
che vedi alle diciannove
dall’incanto del Parco
Virgiliano e

8
poi la forza nelle gambe
che vengono da me
se sei l’icona a scendere
nel cuore fino a isole
altre.
***

DOMENICA DI SETTEMBRE DI ALESSIA ---

Il platino si chiude
dei cancelli dell’estate:
attimi rosapesca,
riemerge dal sonno
Alessia alle h.8.00,
acqua più fresca
dell’amnio della doccia:
attende la disadorna
via serale: l’incontro
con Giovanni alle h.20.00
per fare l’amore,
in sintonia con lo stellato
cielo immenso.

Pensa al piacere, ragazza
Alessia, quando esce da
se stessa e poi le risate
d’incanto senza esserci
rimasta. E se mi lascia?

Innaffia il verde delle piante
sul balcone. Il telefono
squilla ed è Veronica:
E se mi lascia?.
Le chiede Alessia
per la vita che è una.

Le dice di stare calma
Veronica, poi riaggancia.

Prende i doni di Giovanni
Alessia, la bambola rossa,
la conchiglia, la fedina
e gli orecchini:
sul letto li depone per
scaramantico gesto:
poi si mette a studiare
geografia.
***

RAFFAELE PIAZZA -

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