martedì 26 agosto 2025

POESIA = ANTONIO SPAGNUOLO


************************************
“Chiusura”
Chi spunterà fuori dalle tenebre?
Ribattuto agli intrecci di una prece,
imbevuto di esilio nel grigio delle ingiurie,
cercando le memorie delle rime
che ho vissuto di pietra.
Un recensore per solitudini vissute
nel gelo crudele e rozzo dell’indifferenza,
avrà capacità di raccontare
il conversare dei vermi, le corde di carbonchio,
le cicatrici che non hanno spazio,
la polvere del fiato ormai affannoso,
il profilo che si aprì nel varco,
il piccolo satellite del cuore,
per trainare gli artigli in ogni segno
che affoga l’alfabeto calcolato.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

POETI DA RICORDARE = LUCA CANALI


*****************************
LUCA CANALI (1925 = 2014) dal volume "Anticlimax"

POESIA = RAFFAELE PIAZZA

*************************************
"Alessia al fiume"
Freddo azzurro dell’acqua,
Alessia vi immerge le mani
affilate in quell’estasi a
rigenerare il corpo e l’anima
in fusione con il vento di
frontiera limite tra prima e
dopo invisibile gioia ad
attraversarla, nell’entrare
nella Nissan verde petrolio
di Giovanni. Liquido bacio
nello scorgere il delta del fiume
a poco a poco a fendere la
campagna dell’oro delle
spighe fino a di sorgente un’epifania
con le mani a coppa beve
Alessia dopo la saliva.
È il 1984 Alessia e Giovanni
a fare l’amore nel profano
di grano campo,
urla la rondine: Attenzione!!!
*
Raffaele Piazza

lunedì 25 agosto 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = FLORIA BUFANO


*************************************
Floria Bufano: "Ialine trasparenze" - Ed. La valle del tempo - 2024 - pag.94 - € 14,00
Copertina a colori riproducente brillantemente un'opera della pittrice Maria Pia Daidone , postfazione di Maurizio Vitiello. Silloge da leggere con attenzione, passo dopo passo, nel suo crescendo di fulminazioni e riaccensioni, di impatti con i vari sentimenti che accendono l'animo, di incontri svariati con l'immaginazione.
Testi scanditi di variegata "materia", ricorrente - tra il mondo delle ombre che si sposa con la ragione e un saldo appigglio della calma oggettuale o abituale.
Di tensioni, quindi, si tratta; di subbugli dell'esserci che, a contrasto, vanno a sedimentarsi in quella "mediocrità serena", "dolcissima/ mediocrità innocua e gentile del mondo", nel cui bozzolo si chiude il poeta che prospera nell'oblio, o che si concretizza nelle colorate idee di stesura del verso, o ancora che si concede all'introspezione per cesellare onde esistenziali che caratterizzano il nostro vissuto.
Lavorio creativo e assemblativo che si svolge nella mente dopo l'apparire delle immagini, e a quella rutilante ruminazione, composta di incubi e lacerti più diversi ed aggressivi, che si infilano nella scatola cranica come oniricità associativa, che dalle divinazioni romane è stata scavata fino a Freud ed oltre.
Floria Bufano si rintraccia nella sua armoniosa autonomia, la quale disfoglia con particolare partecipazione tutto ciò che si ricava dall'indagine di uno strano mormorio che attraversa fenditure e ripercorre alternarsi di figure, il tutto per cucire le note di un vissuto che lampeggia di memorie e di imprevisti, il cui tempo brilla ed il sogno diventa sapere, le figure lievitano crescendi armoniosi consentendo più volte la sosta di un'inerzia che si rivela sempre confortevole e ricca di suggestioni.
Il titolo volutamente enigmatico e dal sapore quasi onirico, preannuncia il percorso lirico che si muove tra visioni interiori, percezioni sfocate e verità sussurrate. Ella gioca con la parola, frammentandola e riplasmandola in forme nuove, come nel neologismo "Ialine", che richiama la la leggerezza del vetro o del cristallo, e "trasparenze", che suggerisce una trasfigurazione del diafano in qualcosa di più complesso.
Ecco un'esplorazione nel profondo dell'animo cercando di estrapolare "quella moltitudine dei forse che potrebbero aprire nuovi orizzonti" o traguardi sconosciuti. Protesa verso confini che varcano la terrenità, nella scioltezza di un motivo che cerca l'apertura verso l'infinito, non azzerando mai passioni, esultanze, fedeltà, amore, effusioni all'interno del subconscio che oltrepassa l'io come esperienza infinita.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANTONIO SANGES


*****************************
Antonio Sanges: "Distensione del destino" . Ed. Ensemble 2025 - pag. 76 - € 13,00
Comincia con un progressivo trio poetico, "Inverno", "Inferno" e "Interno" il nuovo libro di Antonio Sanges, tre poesie che danno vita immediatamente ad un'immersione nelle follie contemporanee, in spazi angusti da un lato, e dall'altro paesaggi che si spalancano alla libertà, al respiro. A volte questa opposizione non è espressa apertamente, è lasciata intuire dietro descrizioni apparentemente neutre. Il mondo poetico di Sanges è fatto di natura, paesaggi, luoghi e oggetti non umani, di un mondo imperdibile, dal quale però il poeta ricava la chiave di un dissidio, di un contrasto, o meglio ancora di una separazione drammatica, quella fra la natura e l'umano.
La natura è per il poeta luogo di un mistero che però non parla, tanto che sembra il poeta parlare al posto suo; non per niente Sanges alterna simbologie riferite all'ambiente naturale con riflessioni metanarrative sulla parola. In molte liriche è possibile cogliere anche la posizione e l'ottica che il poeta Sanges sceglie per sé e per la sua opera rispetto alla civiltà contemporanea e anche rispetto alla tradizione. In molti componimenti, per esempio "Ghiacciai in rivolta", si sente la tristezza per la perdita e lo "scioglimento" di antichi valori che costituivano comunque un punto di riferimento; in "Il mio secolo" si avverte l'estraneità rispetto al presente, ma anche la voglia di aderire ad una tradizione mai passata, come spiegano le poesie "Roma" e "Verso Occidente"; tra l'altro, va ricordato, molte liriche sono organizzate secondo temi consequenziali, come le ultime citate. Insomma è evidente: c'è l'intento di esaltare il risveglio della vita nel presente, partendo però dal passato, dalla tradizione. In nome della passata civiltà, infatti sembra dire Sanges, è necessario ribellarsi all'attuale civiltà, questo il messaggio che si può cogliere tra le righe.
Le idee di Antonio Sanges, perché di idee si tratta nonostante la forma poetica, vertono su una difesa estrema della natura umana nella sua purezza; in nome di questa purezza il poeta non ha remore dunque di tornare al passato, per sfuggire ad un presente in cui una globalità, governata in realtà da pochi, sta dominando e decidendo tutto. Molti versi tradiscono una volontà di vivere oltre, coinvolgono vette, l'atto del camminare. Emana dalle parole un senso di rivolta, una voglia di libertà rispetto alla civiltà delle città e degli spazi occupati e dominati; si vorrebbe piuttosto il vuoto, il mare, l'aria che lascia andare. Poesie che esprimono l'urgenza dell'interezza, ma anche la scoperta e l'accettazione della frammentarietà. E' ben rintracciabile, poi, un punto di riferimento positivo e vitale; esso fa riferimento al mare e più marcatamente al mediterraneo, simbolo del meridione, simbolo del sole e della vita vera e forte.
Ad esso,al mare, il poeta si affida in un estremo desiderio di salvezza. "Io al mondo nuovo non cedo" scrive l'autore e cerca il mare, non la città, cerca il vigore nel mistero. Forse una chiave per penetrare l'opera di Sanges è il riferimento alla decadenza dell'Occidente. Con una chiara ripresa del movito di Verlaine, quando in "Languore" descrive la reazione decadente del poeta rispetto all'arrivo dei nuovi barbari, vale a dire i borghesi creatori del sistema capitalistico, Sanges ripete di sentirsi appunto come un romano invaso da barbari.
Distensione del destino è in definitiva un grande sguardo sull'umanità e sul suo futuro e sul senso del permanere. L'ultimo componimento, che dà il titolo al libro, sintetizza in conclusione la posizione intellettuale e umana di Sanges. Una visione nella quale la distanza tra gli individui appare poter essere ricomposta, ridotta in una istanza esistenziale nella quale il tempo si ferma, rallenta almeno, e un apparente "senza fine" finalmente ci dà la possibilità di afferrare a fondo il midollo della vita, come diceva Thoreau.
*
Marco Tabellione

sabato 23 agosto 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = EMANUELA RIZZO


***********************************
Emanuela Rizzo : “I fiori ricambiano il bene” – Ed. Bertoni 2025 – pag. 80 - € 15,00-
“Un richiamo ancestrale per perdersi negli orizzonti sconfinati del sentimento e dei sogni e nelle pieghe più recondite dell’emozione…” scrive Piero Medagli nella postfazione, riferendosi alle numerose incisioni poetiche qui dedicate ai fiori.
L’appello costante alla fioritura si manifesta in ogni passo di questa lettura, che appare semplice ed ansiosa nello stesso tempo, per quelle note che si aggiungono al testo sgorgate dalla contemplazione della natura sempre più ricca di colori.
La stesura di quasi tutti i componimenti è realizzata con il verso brevissimo, una sola parola e a capo, così da invitare ad un susseguirsi di visioni rapide, quasi come brevi fotogrammi, capaci di diventare vivide figure di un continuo pennellare.
La circolarità delle tappe si chiude facilmente per ogni pianta decantata, divenendo portavoce indelebile anche dei ricordi ed anche delle figure umane, a volte nella contemplazione, a volte nella suggestione metaforica.
Non manca qualche avvertimento ecologico, che si inserisce elegantemente tra le note:
“La natura/ si riprenderà/ quello/ che le avete scippato/ se non ripianterete/ tutti gli alberi/ che avete abbattuto. / Restituite/ i fiori alle api,/ il nettare/ alle farfalle,/ la speranza/ a chi l’ha perduta/ senza/averlo meritato.”
Così come un accenno amoroso e timido stempera la dolcezza di un incontro:
“In questi giorni/ aridi, / tu non chiedi/ sorgenti/ d’acqua, / eppure illumini/ di nobile/ arancio./ Mentre/ l’uomo/ prosciuga/ pozzi,/ tu colmi/ i miei occhi/ nel deserto dei giorni. / Tu ti bagni/ di sole.”
Sospese nel tempo le pause del respiro affannoso, nel bisogno irresistibile e ripetuto di accudire le piante per identificare il simbolo.
*
ANTONIO SPAGNUOLO

martedì 19 agosto 2025

SEGNALAZIONE VOLUMI = FRANCO MANZONI


*********************************
Franco Manzoni: “Soglie (recensioni formato francobollo) – Ed. I quaderni del Bardo 2025 – pag. 274 - € 15,00 –
Con lo scorrere agile delle letture ecco raccolti tutti i brevi interventi critici che Franco Manzoni ha firmato nelle pagine del Corriere della sera (domenicale) dal 2012 al 2024, che egli scherzosamente appella “formato francobollo” – Ed in effetti questi fulminei scorci di un lavoro prezioso e certosino si inseguono con il ritmo serrato delle vibrazioni culturali di decine e decine di autori, qui sistemati in ordine alfabetico, anno dopo anno, ciascuno non più lungo di undici righi.
Circa trecento presenze realizzano una mappatura policromatica di quella che è la creatività nella scrittura contemporanea tra la variegata scelta dei contenuti e l’originalità degli incisi del pensiero, l’eleganza innovativa e l’esigenza culturale della tradizione, la preziosità degli scrigni personali e la complessità delle testimonianze.
Da segnalare che le recensioni inserite sono 467 e oltre cento le case editrici, tutte laboriose, e con una singolare cernita che lascia fortuntamente da parte tutte le Editrici Maggiori, che da molto cercano di imporre scelte non sempre valide.
Un’operazione editoriale insolita ma certamente necessaria per archiviare con sagacia le fonti di un bene che diventa storia. Un radar numerico che richiama le incisioni del cammeo e riesce a donare l’efficace istantanea scattata dall’album del ricordo.
Da Lino Angiuli a Emilio Zucchi, da Amedeo Anelli a Guido Zavanone, da Alessandro Canzian ad Adam Vaccaro,da Rosalba De Filippis a Rainer Maria Rilke, per citarne soltanto alcuni, la rosa tenacemente coltivata offre i suoi coloriti petali nel riflesso di un percorso esistenziale che testimonia il sapiente germoglio della poesia.
*
ANTONIO SPAGNUOLO