Poetrydream
martedì 3 dicembre 2024
POESIA = RAFFAELE PIAZZA
***Alessia ad Assisi**
Viene trasportata dalla luce fino alla
stazione a spargere la fragola
tra i passanti. Assisi nel fascino incredibile
nominata dall’amica Veronica
e sta infinitamente Alessia il cielo
a detergerle gli occhi nel tendere
nelle fibre all’albergo degli angeli.
Nella camera con Giovanni nerovestito
ritrovato, a fare l’amore.
Sentieri battuti dalla pioggia
restano nella stanza di mattina
dopo i sogni nell’ossigeno azzurro.
È il 1984 scivola l’auto per le
salite di Assisi, il tempo tiene
si apre il varco nella porta
della camera, esami superati
nell’aria: viene la rondine di platino
sul davanzale a portare un filo
di gioia.
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Raffaele Piazza
POESIA =IOSIF BRODSKIJ
TRADUZIONE DI Kamila Gayazova.
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"I VERSI SOTTO L’EPIGRAFO"
Quello che è concesso a Giove
non è concesso al bove…
Ognuno al cospetto di Dio
è nudo.
Misero,
nudo
e povero.
In ogni musica c’è
Bach,
in ognuno di noi c’è
Dio.
Poiché l’eternità –
appartiene agli Dei.
La mortalità -
è la sorte dei bovi…
Quel che è di Dio diverrà
per noi
crepuscolo degli dei.
=
E bisogna rischiare
il cielo,
sia pure
avventatamente.
Più di una volta
ci crocifiggeranno
e poi diranno:
caducità.
E noi
piangeremo
per le ferite.
Poi desidereremo la ricompensa…
Ognuno ha
Il suo tempio.
E ognuno avrà
la sua tomba.
Sii folle, ruba, prega!
Sii solo
come un cane!..
… come per i bovi –
la frusta
così è eterna per gli dei
la croce.
*
Iosif Brodskij – 1958
*******
Iosif Aleksandrovič Brodskij (Leningrado, 1940–New York, 1996) è stato un poeta, saggista e critico d'arte russo, naturalizzato statunitense. Premio Nobel per la letteratura, è considerato uno dei maggiori poeti russi del XX secolo. Iniziò a scrivere le prime poesie da autodidatta nel 1958, mentre nel 1959 fu già introdotto nell'ambiente letterario, collezionando conoscenze importanti del calibro di Evgenij Rejn, Anatolij Najman, Bulat Okudžava e Sergej Dovlatov e altri. Grazie proprio a Evgenij Rejn, nel 1961 conobbe la grande Anna Achmatova, che a sua volta notò subito le sue doti. Nel 1963, autografando un tomo delle sue poesie, gli scrisse: “A Brodskij, le cui poesie mi sembrano magiche”. L’Achmatova ebbe una grande influenza sul giovane poeta, così come Osip Mandel’stam, Boris Pasternak, Marina Cvetaeva. Processato per “parassitismo” sociale, legge che obbligava ogni cittadino sovietico ad avere un lavoro fisso, fu condannato a periodo di esilio e lavori forzati a Norinskaja (1964-65) nella regione di Arcangelo, a nord del paese. Tuttavia in un'intervista Brodskij parlò del periodo dell'esilio come del più felice della sua vita, in quanto poté dedicarsi allo studio della poesia inglese, in maniera particolare delle opere di W. H. Auden. Il processo al poeta diede impulso alla nascita del Movimento in difesa dei diritti umani nell’URSS e attirò l'attenzione dell'Occidente sulle violazioni dei diritti umani nell’Unione Sovietica. Nonostante in patria non riuscisse a pubblicare quasi nulla, accontentandosi delle letture nelle case degli amici e della diffusione in samizdat (metodo di diffusione clandestina), fuori dai confini veniva letto sempre di più, sia in russo sia in traduzione, soprattutto in inglese, polacco e italiano. Quelli furono per lui anni di intensa creatività poetica, che culminarono nei versi inclusi più tardi nei libri editi negli USA.Nel 1972 fu costretto ad abbandonare la patria, dove non fece mai più ritorno. Brodskij si stabilì nella città di Ann Arbor negli Stati Uniti, dove insegnò fino al 1980 all'Università del Michigan. Per i successivi 24 anni tenne lezioni in molte università nordamericane, come l'Università di New York e la Columbia University. Dal 1972 fino alla morte, Brodskij si immerse totalmente nella vita pubblica e letteraria, pubblicò diverse raccolte di poesie, tre libri di saggi, oltre a svariate traduzioni di poesia e due pièce teatrali.
La Perestrojka nell’URSS e la consegna a Brodskij del premio Nobel misero fine al silenzio imposto in patria sulle sue opere, che videro un'esplosione di popolarità. Nel 1989 Iosif Brodskij fu riabilitato nei suoi diritti civili dal governo russo.
Morì Il 28 gennaio 1996 a New York e venne sepolto a Venezia nel cimitero di San Michele.
lunedì 2 dicembre 2024
SEGNALAZIONE VOLUMI = SALVATORE CANTONE
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“Morire d'amore” di Salvatore Cantone (RPlibri, 2024 pp. 96 € 12.00) raccoglie il modello ricorrente letterario ed elegiaco di una tradizione significativa e fondamentale che ha nell'amore il luogo d'origine della trasparenza delle sensazioni interiori.
Salvatore Cantone introduce una resilienza affettiva, eredita la profonda espressione artistica dell'intensità poetica e consegna l'ispirazione della bruciante e viscerale dedizione, sussurrata attraverso la forma lirica dei versi, nel circuito istintivo e intuitivo degli argomenti ancestrali, intorno all'idea di amore e morte. Scopre la rappresentazione dell'affezione come un anelito che trapassa la variazione dolorosa del suo annullamento e trasferisce ad altri contorni e direzioni di eco immortale, il senso di noi stessi e della nostra condizione umana. Il poeta delimita il richiamo all'empatia e rivive la relazione delle emozioni in una costante e incessante risurrezione emotiva che rafforza la finalità salvifica della nostra esistenza. Offre una devozione sacrificale nella consacrazione di una riflessione universale, lungo la destinazione dell'anima, nella sua compiutezza psichica, nei confronti di ogni autentico legame con la sensibilità.
Reperisce l'invisibile confine inconscio della volontà quando il decesso impulsivo sopraggiunge dentro lo spirito, nell'animazione del cuore, nel principio immateriale del coraggio e della fede. Salvatore Cantone compone l'inesorabile processo di trasformazione e di sublimazione delle esperienze essenziali della vita, collegate alla nobilitazione dei desideri e alla identificazione delle passioni. L'incastro metaforico tra fioritura e decadenza collega l'eternità della dimensione di libertà introspettiva alla facoltà dell'uomo di mantenere la funzione vitale del coinvolgimento, di attraversare il sentiero labirintico della sofferenza, di affrontare il varco crudele delle fratture e delle privazioni, nell'inquietudine dell'indifferenza, generando un'osservazione intima e privata sull'intensità di ogni attrazione, provocando il confronto delle rivelazioni nei vincoli affettivi con le reciproche affinità e gli intrecci imprevedibili e inestricabili dello struggimento.
Salvatore Cantone si specchia nell'incognita impenetrabile del sentire, governa le vibrazioni percettive, ne fa ardente e sensuale disposizione d'animo che sconvolge il presentimento e rinnova il realismo della rispondenza verso la perdizione della voluttà. Recupera la piena maturazione di sé con una conversione romantica in cui l'acuta consapevolezza delle pulsioni di rinascita e di estinzione abbracciano l'intrinseco processo del conflitto psicologico, trovano il terreno adatto per sviluppare l'influenza dell'evoluzione in un tempo e in uno spazio governati dagli orizzonti seduttivi e distruttivi. L'universale appartenenza della poesia scandisce la dimensione evocativa dell'eternità della conoscenza e dei suoi interrogativi. La viva vocazione di una confessione prolungata, eleva i versi nell'incondizionato fervore, nell'unione esclusiva di anima e corpo, nella reciproca donazione, pervade la spinta di tensione dolente e sferzante, oltre lo smarrimento di sé.
La poesia di Salvatore Cantone si nutre di versi rivelatori e inaspettati, alimenta il respiro dell'innamoramento nell'intonazione delle attese, nell'impeto della seduzione, nel tormento della desolazione, nell'entusiasmo dell'eros, infiamma la carnalità donandole la languida e tremante opportunità nell'impetuosa tenacia di vivere e nella manifestazione di ogni incanto, di ogni promessa, nella ricerca dell'altro.
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Rita Bompadre
- Centro di Lettura “Arturo Piatti” https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/
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TESTI SCELTI
"Eco"
Va da lei
eco del mio amore,
dille parola
ch'ancora non ho scritta,
dille parola rinchiusa
nelle segrete del mio cuore
o, almeno, falle sentire
il suono del mio labbro
ma, ti prego, ritorna
con l'eco del suo sapore.
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"Vertigine"
Non più qui,
non più ora.
Al di fuori di tempo e spazio
osservo i tuoi gesti,
miro il segno del tuo corpo.
Ogni cosa al mondo tace,
tranne il respiro che pulsa,
tranne il palpito che affanna.
È l'eco del mio amore,
vertigine dei sensi
allo specchio dei tuoi occhi.
Parole d'imbroglio
Sfuggo alle più grevi
forme d'inganno,
le tue labbra
che lasciano spazio
a parole d'imbroglio,
e l'amor mio,
inconsapevole e irreprensibile,
sopporta le tristi conseguenze
d'un amor tradito.
Il tuo.
=
"Ferita"
Svuotami il corpo di te,
il tuo antico sangue
riempie e pulsa dentro,
trapassa la mia unica arteria.
Sei nel sangue,
prosciugami tutto di tuo labbro
e non sottrarmi al tuo giogo,
ché di te mai abbastanza
sarà questa ferita
dalla quale entri ed esci.
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POESIA = ORLANDO SIMIELE
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" Le passioni e gli amori "
Il sole brilla
con leggerezza
fra le vele delle navi,
mentre sulla terra
dalla dolcezza
non vi è più guerra
ed il miele stilla dai favi.
Non vi son più le travi,
oggi adottate da bravi padroni.
Ne più prigioni nei cuori,
bensì passioni accompagnate
e sempre più amate
da tutti gli amori
che mai si dimenticheranno
e che continueranno
a riempire e gioire
la colorita vita
d'ognuno di noi.
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" LA VERA TRASPARENZA "
Nascere, crescere, scrivere, incidere nella danza dell' essere se stessi.
Questa è l’essenza!
Ridere senza deridere,
condividere
senza dividere,
vivere e rivivere.
Esasperare,
urlare,
scoppiare
senza nessuna prepotenza,
senza ammazzare;
ma intonare,
cantare acute melodie
destinate in vie
di quella pace
che nelle sue scie
mai e mai poi tace.
Parlare in presenza senza
sparlare.
Navigare nell'oscurità
del mare.
Remare, ritornare a terra
nel cercare d'appianare
ogni contrasto e pretesto per fare la guerra.
=
Superare persino nei sogni le difficoltà.
Emozionare sottopelle
le persone più belle,
amare nell'incandescenza
delle stelle.
==
" Sei il sale del nostro amore "
Un piccolo cuore
che non ha le parole,
un bocciolo di fiore
fuoriesce al sole.
Dopo nuvole di pioggia,
cresce, echeggia
dal sale della terra.
Sale d'amore,
sale di te.
Sale il vento,
movimento dopo movimento,
vuole , comincia a volare.
Fra l'odore delle viole,
eccola che ti sbircia
e nel blu sempre più vola.
La mia anima si consola,
non sarà più sola.
Vola e volerà
lontano dai sassi del dolore
di ogni sua violenza.
Profumerà dell'essenza
e vivrà nell'eternità
dei passi del nostro amore.
**
ORLANDO SIMIELE
venerdì 29 novembre 2024
POESIA = ARTHUR MARTINS FILHO
(Brasile)
E' un po' di tempo che volevo scrivere qualcosa sulla sensazione che provo quando vedo le famiglie unite. E oggi, ispirato a ciò, ho scritto questa modesta poesia: "LA FAMIGLIA"
=
LA FAMIGLIA
La famiglia è il luogo dove c'è l'armonia di ogni essere umano
Un luogo profondo, dove si trova la fonte
di tutta la creazione
Non c'è modo di non vedere i legami
al di là di ciò che semplicemente incontra l'occhio
Un luogo dove si trova anche il nucleo della vera amicizia
Ho già tentato di cercare di capire la bellezza che si irradia all'interno di questa famiglia
E non c'è modo di comprenderlo attraverso l'intelletto,
poiché è la fiamma fervente e intangibile
che circonda i misteri del cuore.
*
(Arthur Martins Filho, Poeta lirico e scrittore, 28/11/24)
==
ZEZINHO AUGUSTO
La vita agisce dietro i pensieri
Versando tra le righe emozioni e sentimenti
L’essere esubera
l’eloquenza perduta dell’anima.
Manifesta la facoltà interiore
nell’anima ripiena.
Le parole pronunciate per iscritto
denotano il valore di un’anima beata.
Rallegrati in ogni momento!
Nota la brezza del vento sul tuo viso.
Il capriccio della natura è il valore del tempo
Perseverate nei momenti di grande dolore.
Perché contengono
grandi misteri intrisi di tanto amore.
La scrittura è un dono perenne,
un processo senza fine
emerso da un piccolo seme.
Vivere la vita dolce e amara
è così…
Traduci su un piccolo foglio di carta bianca
La gioia immensa, infinita…
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NOTA CRITICA
(Angela Kosta, Novembre 2024)
=
Sul libro del poeta brasiliano Arthur Martins Filho i lettori si trovano dinnanzi ad un incantevole oasi della vita, dove il punto d'incontro sono i pensieri i quali agiscono fluidamente, versandosi in rime ed emozioni. ZEZINHO AUGUSTO è ricco di contenuti esclamando con timbro decisivo ciò desidera trasmettere e trasparire. "Scrivere denota il valore dell'anima quieta e beata", dice l'autore, includendo tutta l'importanza della quietudine con una penna tra le mani e un foglio bianco davanti agli occhi. "Carpie diem", ci dice l'autore: rallegrati in ogni momento/ nota la brezza sul tuo viso, sono aspetti di un autore con noto stile francescano, poiché la natura ci accompagna con tutte le sue meraviglie, in ogni verso.
"La scrittura è un dono perenne", conferma Arthur, perché sa che è stato e sarà così per sempre. Traduci in una carta bianca (dillo in tutte le lingue del mondo), la tua gioia, il benessere e l'immensità, svela Arthur il suo essere in generale. Lui stesso è molto positivo verso la vita, il futuro e la famiglia "il luogo di ogni essere umano" come lo evidenzia nei suoi versi scritti di recente. "La famiglia è la fiamma fervente e intangibile/ che circonda I misteri del cuore", ci dice l'autore e con ciò, completa tutto il "dizionario" della legge della natura.
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Tradotto in italiano da Angela Kosta Direttore Esecutivo della Rivista MIRIADE giornalista, poetessa, saggista, editore, critica letteraria, redattrice, traduttrice, promotrice
giovedì 28 novembre 2024
SEGNALAZIONE VOLUMI = GABRIELE GIULIANI
**Gabriele Giuliani: “Quartine” . Ed. RPlibri – 2024 – pag. 160 - € 16,00
Rigorosamente controllate, incontriamo una valanga di quartine che si offrono alla lettura con la leggerezza di una melodia, la quale non incontra ostacoli nella sua ascensione.
Il giovane poeta (nato a Foligno nel 2003) è capace di ricamare immagini policromatiche quasi come fosse racchiuso segretamente in un cespuglio, dal quale trasferire “magnetici respiri” o “luci d’un mare mosso/ in un verde ipnotico di fronde”. Queste poesie a tratti possono sembrare anche epigrammi scritti per inseguire le numerose battute che il cantiere del subconscio rilascia di volta in volta, per accendere pensieri ed illusioni, memorie e desideri, palpitazioni ed affanni, scenari e figure.
Le caselle hanno allora le somiglianze dei fotogrammi e scattano per la loro fulmineità: “Tra le foglie il sole/ trainato da una rondine./ Nel cielo un nido vuoto/ il pianto di un usignolo.” Traendo spunto dalle mille improvvisazioni della natura “Tra piccoli spazi bianchi e fumose nuvole azzurre/ le coreografie d’uno stormo di nere farfalle.” O dalle tribolazioni della quotidianità: “Sento i rumori della tua carne/ fondersi ai suoni delle mie vene,/ in una danza con sette veli/ che ci trasforma in statue di crisolito.”
Una nutrita carrellata di tinteggiati simboli diventa la morbida musica che insegue con attenzione il ritmo dei versi e schiude il forziere dei sentimenti per accennare a sentieri sconosciuti o ad effetti delicati, naturalmente senza alcun desiderio da parte del poeta di mostrare con queste sue quartine un probabile scherzo letterario.
E’ un attento lavoro di cuciture sospese tra il luccicare della parola e l’architettura della composizione.
Scrittura cadenzata ed equilibrata nella quale le sillabe scandiscono con armonia il ritmo necessario al magnetismo del dettato e delle testimonianze.
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ANTONIO SPAGNUOLO