SEGNALAZIONE VOLUMI = FLAVIO VACCHETTA
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Flavio Vacchetta : “Crucifige” – Ed. Genesi – 2021 – pag. 84 - € 10,00
Nello stendere i segni dell’universo, come manifestazione di un ente superiore che riesce a creare dal nulla, ecco che la poesia consente di elevare un tema propriamente spirituale, partendo dallo spazio-tempo come dimensione in cui l’uomo, dotato di libero arbitrio, trasforma l’amore e la meraviglia nelle dimensioni di un semplice abbraccio.
Il ritmo costante delle sillabe caratterizza la raccolta, nella sfera di una composizione che prende l’avvio dalla fede cristiana e si dipana per vicoli e strade, accenni e affermazioni, legami e gemellaggi, per quell’unica forza trasformativa che concede di elevare di volta in volta il pensiero a sussurri filosofici.
Ciò è particolarmente tangibile nelle pagine dedicate agli “aforismi”, tra i quali spiccano frasi di avvertimento per l’agire quotidiano “Se non risichi nulla rischi ancor di più” e frasi di delicata sottomissione religiosa: “Attento! Tu sai quello che stai facendo: ma anche Dio”, in un crescendo che affianca il ruolo adatto a comprendere meglio il modo di essere al mondo, come creatura vulnerabile e come attore che vive quotidianamente la sua parte tra i frutti del mitico universo e il dilemma del “non accontentarti di pensare i pensieri, ma di ripensarli”.
Ogni artista possiede il gesto dedicato alla interpretazione del tempo che fugge inesorabilmente e nelle sue escursioni mostra il succedersi accattivante del linguaggio salvifico, che diviene sede di incontri plurimi e musica da sottofondo.
Qui, tra pagine cromatiche, appare anche un delicato messaggio cristiano che accoglie sin dalle prime movenze le pagine del vangelo, tra il malcelato sorriso di Maria e il frammento che brucia la Croce, tra la nudità del Cristo e l’immenso mistero della resurrezione. Il “canto” di Flavio Vacchetta segue l’ovattata danza che ci racconta la frequenza vibratoria della gioventù di quel Gesù che si avvia con luminosa consapevolezza verso il Calvario, figlio di “Maria ha la vita presente in noi/ è un eterno che fiuta e sogna/ ha un destino di fuoco tra uomini e non-tempo.” Massima forma di amore come liberazione da forme conflittuali fra leggenda e realtà storica.
Appropriate incisioni tracciano, in molte poesie, le folgorazioni della memoria tra ricordi giovanili: “alberi liceali/ infarciti di foglie-ricordo/ rami imbevuti di giovani/ teatrali cartoline benesi/ comincia la stagione estiva/ silenzio altalenante/ raggiunto da morti-vivi/ che affollano la palazzina” e le presenze fulminanti di molti amici, per “un ultimo concerto logicamente senza maschera” con auguri e prudenza per la sopravvivenza.
Le suggestioni di questa lettura poetica convincono per un’articolazione fluida di tensioni, che si carica, in piena turbolenza percettiva, ad ogni passo, alimentato dal dialogare continuo, capace di diradare le ombre e concedere il bagliore della carnalità.
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ANTONIO SPAGNUOLO