"RITORNI" -
Il gioco dell’amore insegue i tempi
in cui strappammo allegramente il sesso,
tra le onde benigne del golfo.
Ora io piango
ricordi affannati , la foto che ti svela
tornita come il marmo ,
l’acqua salsa,
il boccio della carne inappagata,
l’arcana derisione del tuo nudo.
Via con la testa a segnare confusioni,
mentre l’ambrosia piega il profilo
e l’azzurro si riposa tra le mani.
Ritorna agosto per smarrire leggere
vocali , imperfette , e la tua bocca
non ha più labbra per il controtempo.
Forse l’eternità gioca all’amore
per rincorrere inganni.
Non è più marmo il tuo ginocchio adesso
che la bara distrugge ogni fattezza.
Ho cercato la pelle nel distacco
ed ho mancato la presenza, intrappolata
nel pallido impossibile.
Silenzi e distanze raccolgono le ombre
nelle quali dissolvi inconcepibile ricordo.
Starmene qui nel segno dell’abisso,
nel gelo dei fantasmi che hanno rubato la luce,
uno dei molti illusi della Croce
in angusti sentieri, senza posa…
**
ANTONIO SPAGNUOLO --
Ma che bello questo incontro fra la Vita che fu e il ricordo illusorio della memoria d'eternizzarlo mentre la "bara" non rimanda che polvere.
RispondiEliminaMi è piaciuta molto questa poesia che trasuda ancora di passione lucida d'ombre.
Mirka
Ricevo e pubblico con entusiasmo :" L'amore non muore.
RispondiEliminaRitorna nell'imperituro mormorio delle onde, nell'azzurro inconfondibile del mare, nel cielo perlato, nei colori dei fiori, degli alberi, delle montagne, delle pianure, ritorna nella bellezza scultorea del marmo.
Non muore l'eterno conflitto tra Eros e Thanatos.
L'Amore vero, però, vince la morte, ogni morte e il "ricordo" lancia l'anima verso gli sconfinati orizzonti della ricerca dell'Essere, della Verità. ( Giuseppina Rando )
Ricevo email e pubblico : "Antonio caro, non so trovare modi per dirti la commozione estrema che ho provato nel leggerti. Uno scavo lacerante e dolce. Una diagonale che attraversa tutte le sensazioni dell'animo, in un ordine nuovo e le dispone in una profondità di coltello con il tocco di una pennellata. Ecco quello che più mi piace della tua poesia: la levità con cui dici cose di strazio.
RispondiEliminaLa leggo da 'estranea' e mi prende perché è un canto universale. La leggo da 'amica' e mi disegna i tuoi pensieri più intimi, le tue preoccupazioni più gravi, le tue mancanze più ardue, i tuoi ricordi immortali. Grazie. FABIANA FRASCA --
La carne, le mani, la testa, la bocca, la pelle... una poesia che crea l'atmosfera di una storia d'amore bellissima, senza tempo.
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