sabato 14 dicembre 2013

SEGNALAZIONE VOLUMI = ALESSANDRO VETULI

Alessandro Vetuli: “Come la pietra e il vento” - Fermenti Editrice, Roma, 2013, pagg. 91, € 12,00

Alessandro Vetuli è nato a Roma nel 1989 ed è inserito in alcune antologie poetiche. Come la pietra e il vento è la sua terza raccolta divisa in tre sezioni: La pietra, Il vento e Frammenti per Arthur Rimbaud, caratterizzata da uno stile narrativo e da una forte chiarezza nel suo svolgersi.
I versi, per lo più, cominciano con la lettera maiuscola e ciò accentua il senso di icasticità del dettato, segnato da una forte eleganza formale.
Poche poesie hanno un titolo e questa assenza fa emergere una connotazione di mistero e sospensione. La poetica di Vetuli è connotata da una certa leggerezza, oltre che da densità metaforica e sinestesica.
È sempre la voce dell’io-poetante, quella da cui scaturiscono versi, che hanno un andamento controllato ed evocativo.
Tutte le composizioni sono ben risolte da un'eleganza formale, che si coniuga a compattezza espressiva.
Si può scorgere una certa musicalità, nel poiein, che si accentua grazie al ritmo vibrante e sincopato.
Anche il tema della quotidianità è presente, venendo raffigurate immagini, come quella delle macchine fantasma, che passano alle otto del mattino, o quella di una madre che accompagna le bambine a scuola, in sintagmi che hanno un certo andamento scattante e, talvolta, permeato di magia. Il tono è colloquiale e discorsivo.
Quasi tutti i testi sono suddivisi in strofe e, in alcuni casi, siamo in presenza di un “tu” colloquiale.
Suggestiva la parte iniziale, che ha un carattere programmatico ed epigrammatico.
Pregnante la composizione a pag. 17, costituita da quattro strofe, all’inizio delle quali si ripete in modo anaforico il sintagma se c’è.
Si tratta di un brano che ha un tono sognante e magico, distinto da una forte densità metaforica.
Nel secondo verso viene citata la parola pietra, che dà il titolo alla scansione. Qui il poeta, in versi surreali, confessa di desiderare l’amore per una pietra.
L’io-poetante si esprime con versi di lunghezza eterogenea e ottima è la tenuta dei versi lunghi.
Nella prima sezione, che annovera periodi molto diversi tra loro, spiccano strofe dedicate a Sylvia Plath, la poetessa inglese che, molto giovane e affetta da disturbi psichici, si è tolta la vita.
In Sylvia Plath l'autore, con una scrittura visionaria, intrisa di un forte misticismo, descrive la poeta come persona (o forse sarebbe meglio dire creatura) fragile e vulnerabile, con i sonniferi sempre a portata di mano.
La Plath aveva paura della vita e soffriva di mal d’aurora: si sentiva spersa nel suo essere nel mondo. Vetuli la definisce come rosario troppo fragile, testimonianza di un Dio di creta.
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RAFFAELE PIAZZA ---

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