lunedì 6 gennaio 2014

SEGNALAZIONE VOLUMI = TOMMASO PUTIGNANO

TOMMASO PUTIGNANO: “Navigatori a vista” - Fermenti Editrice, Roma, 2013, pagg. 83, € 12,00
Tommaso Putignano è nato a Urbino nel 1972; ha esordito nel 2006 con “Fermenti” nella collana “Minima Verba” curata da Donato Di Stasi, che è il prefatore del testo che prendiamo in considerazione in questa sede.
“Navigatori a vista” è una raccolta caratterizzata da una complessa e articolata struttura architettonica.
Ogni verso, di ogni singolo componimento, inizia con la lettera maiuscola e questo elemento conferisce icasticità alle poesie, tutte divise in strofe e connotate da eleganza formale e ben risolte.
Lo stile è controllato e il dettato è pervaso da chiarezza e da densità metaforica e sinestesica e i versi sono scattanti e ottima è la tenuta di quelli lunghi.
A volte sono presenti visionarietà e chiarezza e il tono è criptico in una poetica che ha per cifra essenziale il fatto di essere del tutto antilirica.
L’io poetante si rivolge in modo molto intenso ad un tu femminile, l’amata, della quale ogni riferimento resta taciuto.
La forma è essenziale senza mai essere ridondante e la tematica privilegiata pare essere la quotidianità con la sua apparente banalità. In “Navigatori a vista” alta è la quota di narratività e il versificare procede per accumulo, con frasi staccate tra loro quasi sempre piuttosto brevi.
I versi sono sempre molto concentrati e c’è compattezza espressiva che si coniuga spesso a sospensione e vaghezza, densità semantica e leggerezza.
Il titolo del libro fa intendere la consapevolezza, da parte dell’autore, di praticare una scrittura non sempre sottesa ad una rotta precisa e precostituita, lineare, ma ad accensioni e spegnimenti continui.
Il versificare del nostro è intenso ed efficace e segnato, non in senso negativo, da un’ansia cosciente, una forte tensione verso un approdo salvifico raggiunto tramite la parola poetica stessa detta con urgenza.
“Navigatori a vista” è scandito in quattro sezioni che l’autore chiama “Movimenti”, probabilmente per la sua formazione, che non è solo letteraria ma anche musicale.
Le scansioni sono: I Movimento, Allegro ma non troppo. Uscendo dalla fabbrica di giocattoli, II Movimento, Andante senza brio. Interventi chirurgici, III Movimento. Adagio. La mia generazione, IV Movimento, Moderatamente allegro. Chili Out.
Intensa la prima poesia intitolata “Uscendo dalla fabbrica di giocattoli”: il testo e tutto strutturato attraverso il dipanarsi di un filo rosso che è dato dal serrato e sentito rivolgersi del poeta alla persona amata. E’ presente qui, proprio nell’incipit, un forte senso della nostalgia:-“//Non so quanto tempo è passato/ Da quando mi tessevi storie di eroi e martiri/ E bagnavi le mie labbra con i baci dell’estasi/ E accarezzavi il mio viso con le mani della prima madre/”…
Si tratta di un componimento articolato in ventuno strofe ben coordinate tra loro, e per questo tipo di stesura, il testo può essere visto, tornando alla metafora musicale, come un insieme costituito da molte parti, divise tra loro da pause..
Talvolta, nella poetica dell’autore, possiamo incontrare un vago carattere anarchico nel succedersi delle strofe, nelle quali si viene a perdere ogni filo logico.
Colpisce la diversificazione nella lunghezza dei bersi, elemento che, per il senso intrinseco del ritmo, provoca una certa musicalità.
Il componimento sembra giocato su due livelli, apparentemente differenti tra loro e non assimilabili: il primo è quello del serrato rivolgersi all’amata, il secondo è quello del riflettere su varie tematiche della vita in modo rapsodico.
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Raffaele Piazza
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"Bacio perugina"

I tuoi occhi
Per guardare le stelle.

Il tuo seno
Su cui riposare

E le tue labbra
Per costruirti sogni.

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