ISELLA E I SUOI METAFORICI FIORI
"Nota di lettura di Valeria Serofilli al volume Caro aberrante fiore (Edizioni Opera Nuova Lugano 2013) di Gilberto Isella"
*
Già dal titolo del volume, caratterizzato dall’accostamento quasi ossimorico, come sottolineato da vari acuti critici emerge la capacità di scavo di Isella nell’ambito della parola e la sua bravura nel rappresentare ma anche nel trasfigurare la realtà. L’autore cerca lo scarto, per dirla con il titolo di un altro suo libro, cerca lo spazio compreso tra la denotazione e la connotazione, ciò che viene descritto e ciò che resta sottinteso, alluso, percepito come attraverso un velo.
Come indica lo stesso autore, il fiore aberrante a cui fa riferimento il titolo richiama vagamente i fiori del male, cari a Baudelaire, ma, in realtà rappresentano i fiori metaforici della memoria.
Come evidenzia anche Rosa Pierno nell’ampia e circostanziata prefazione, la poetica di Isella è individuale e riconoscibile, costruita in modo solido, ma anche densa di voli interni e fuochi e acrobazie di parole, effettuate però su una struttura salda di riferimenti concreti che spaziano anche in ambiti diversi tra cui scienza e tecnologia. Un autore interessante, Gilberto Isella, i cui lavori hanno attirato l’attenzione di critici e giurie di valore tra cui quella del premio Giuseppe Dessì:
(…)
"Dardo profumato
il galoppo d’allora
oggi petalo di un’eco,
falena
che trasvola sullo specchio,
il fuso lido"
(da “A Leonardo da Vinci”)
VALERIA SEROFILLI, Pisa, Caffè storico Letterario dell’Ussero-7.03.2014
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