SEGNALAZIONE VOLUMI = AMARA
Amara – "Il cuore nero dei papaveri"--Versi in ricognizione radente--Edizioni Opposto – Roma – 2014 – pagg. 95
“Il cuore nero dei papaveri” è un libro di poesia complesso e originale, composito nella sua struttura architettonica, che sottende la forte coscienza letteraria dell’autrice, che entra nel circuito letterario in modo sicuro, con un’opera armonica e ben strutturata.
Il testo è scandito in molte sezioni, a conferma dell’abilità della poeta di creare una “partitura complessa”, per usare una definizione musicale, una polisemia di significati e significanti, che rende intrigante il suo discorso, che sicuramente si può definire vagamente neolirico e che contiene una certa dose di una quasi sotterranea venatura neo orfica.
I segmenti anche brevi dai quali è costituito il testo sono:”Il tempo e la vita, Idee d’amore, Di elementi sotto pretesto, Impressioni di morte, Pensieri sciolti, Pochi appunti sulle parole, Omaggio al prefatore”.
Nel poiein di Amara si nota un versificare che riflette su se stesso, prodotto da un io-poetante molto autocentrato.
Cifra essenziale della poetica dell’autrice è un tessuto linguistico che si dilata continuamente, prende il volo e poi plana con continui spegnimenti e accensioni.
Dal sottotitolo del libro “Versi in ricognizioni radenti” si può dedurre la presenza di un’avvertita autocoscienza della poeta nel produrre una scrittura avvertita, icastica, precisa e leggera, che osserva attentamente la realtà che la sottende, realtà che dà vita alle occasioni (spesso relative al vissuto di ogni giorno, che generano le immagini relative ai testi).
Particolarmente interessante il componimento che apre la raccolta, intitolato “Da queste parti”, che ha un carattere programmatico.
Nell’incipit della suddetta composizione Amara parla del senso dei giorni che passano e mai si concludono: finiscono solo le vite che ci accompagnano, che potrebbero essere anche vite parallele.
E’ presente una profonda riflessione sul senso dell’esistere che s’inserisce nel tema dell’epica del quotidiano.
Iterativa l’ossessione per il tempo che passa che è correlata ad una redenzione dal mal d’aurora e dal male di vivere, attraverso una catarsi raggiunta attraverso la stessa pratica della poesia.
Fondamentale il senso di fisicità e corporeità dell’io-poetante detto in una poesia nella quale Amara immagina di librarsi in alto.
Nitore, chiarezza e leggerezza del dettato sono degli elementi costanti in “Il cuore nero dei papaveri” e la forma è sorvegliata e controllata.
In modo veramente alto si entra in Flash back nel tema del cronotopo, quando il continuum spazio temporale è detto con urgenza nei leggiadri versi:- “…Il tempo abbandonato all’erba/ a guardarlo dall’altura di un’amaca…”.
I versi di Amara hanno sempre una grande densità metaforica e sinestesica e la scrittura è scattante e caratterizzata da un ritmo armonico che dà il senso della musicalità.
La versificazione procede per accumulo e quasi sempre le poesie sono suddivise in strofe.
Molto densa e ricca di acribia la prefazione di Massimiliano Mannocchia, che mette in evidenza la complessità e la luminosità del libro di Amara.
Raffaele Piazza
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