venerdì 21 novembre 2014

SEGNALAZIONE VOLUMI = MICHELE MIANO

Michele Miano : “Deltaplano” – Ed. Bastogi – 2014 – pagg. 46 - € 8,00 -
La riduzione del poeta a giocatore raffinato , nei vortici della musica e delle metafore, non è tentativo umile e disincantato: egli riesce ad equilibrare il ritmo , profondendo l’attenta esperienza stilistica nelle sensazioni che il vuoto che ci attornia propone inesorabilmente. Il giocatore conosce e ostenta le regole del gioco: anche la «forte componente metapoetica» o la profondità etica del suo lavoro. Di questa profondità autocritica sembra essere ricco Michele Miano, che riesce a realizzare un virtuosismo che è una poetica interna ad un mondo irreale e reale , caleidoscopicamente colorato. Tratteggiando simulacri ed ombre da toccare, odorare, gustare, seppure onirici, irreali, virtuali anche quando sono fatti di materia, il timbro , il lessico , la struttura metrica verificano un tempo di apertura semplice e riproponibile. La percezione di una scelta per sopravvivere : “Primavera ritorna/ e il dolore mi addenta/ con morsi di gelo./ E’ il vento che scuote profonde solitudini./ Lieve cielo/ terra che respiro/ Sospeso ad un filo di vento/ scioglimi da questo peso./ Volteggiate rondini/ come bianche colombe;/ le vostre ali mi scavino un nido nel cuore;/ cuore che mi travolge e spezza.” convive in pulsioni adamantine con il ritorno a quella luminosità che difficilmente ritroviamo nella poesia contemporanea. Qui il narrare ha un progetto, specialmente evidente nella sezione “Sensazioni – paesaggi dell’anima” , ove la poetica si fa operazione estetica, e la natura traspare in evanescenze, le immagini si realizzano tra i passaggi di ombre, l’aria è vapore per una dissolvenza illusoria del cuore, il pensiero accarezza dettami filosofici cercando il segreto dei misteri. Rimane il desiderio di elevarsi nell’illusione , nell’empireo , nel sogno : “Passerà questo tempo balordo,/ e la notte chiara di stelle,/ notte di sogno/ dove ristagnano ancora cupi/ gli animi induriti dall’argilla./ Si snoda il tuo pensiero/ per scivolare libero nell’aria/ (…)/ Forse mi resta accanto almeno un deltaplano.” – Alcune scansioni aprono il tono lirico della sorpresa , anche se il dolore , il timore della morte , l’incombenza del fato, la speranza , cercano di improvvisare irrealtà per quel linguaggio che resterà fondamentale per l’autore, capace di una personale fascinazione di musicalità.
ANTONIO SPAGNUOLO

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