"Di fronte ad un gruppo marmoreo di età romana"
(Ecfrasi)
Eterna meraviglia, Bella immagine
che il tempo non trasforma. Tu fanciullo
dai riccioli increspati e dalle labbra
tumide e aperte, leste al desiderio,
resterai sempre vago e inappagato
con in cuore una musica sottile
senza fine, misteriosa, che mai
avrà l’ultima nota. E tu fanciulla
coi tuoi irti capezzoli vicini
al petto implume del giovine fremente,
resterai chiusa, in marmo incastonata
senza gioire mai di un caldo abbraccio.
Sopra di voi immobili le foglie
non potranno lambirvi, e pure l’ombre
non avranno più i giochi della luce
a dire della vita. Tutto fermo.
E tutto nel mistero inultimato.
Eterno desiderio inattuato.
Rimasti là sospesi,eternamente statici.
*
NAZARIO PARDINI
Delicato canto in endecasillabi sciolti, questa Ecfrasi di Pardini, che si conclude con un elegante alessandrino atto a descrivere e suggellare il sentimento che la candida scultura suscita nel poeta.
RispondiEliminaCome Keats di fronte all’Urna greca, l’autore esprime tutta la bellezza del gruppo marmoreo attraverso il concetto della “negative capability” ovvero a ciò che affonda “… tutto nel mistero inultimato” e, nello specifico, “nel desiderio (amoroso di due fanciulli) inattuato”.
L’ “eterna meraviglia” e la “bella immagine”, “il tempo non trasforma”, esordisce il poeta. Questo è il potere dell’Arte: immortalare la bellezza in una eterna staticità, nunc et semper.
Il desiderio di un bacio resterà in eterno sulle “labbra tumide e aperte” e in fieri rimarrà la gioia “di un caldo abbraccio”, lì, incastonati nel marmo. Per sempre, poiché “Sopra di voi immobili le foglie/
non potranno lambirvi, e pure l’ombre/non avranno più i giochi della luce/a dire della vita. Tutto fermo”.
Bellezza eterna e incorrotta.
Grata al professor Nazario Pardini per questo dono di raffinata poesia.
Lorena Turri