Sergio Gallo – “Pharmakon” -puntoacapo Editrice – Pasturana (Al) – 2014 – pagg. 197 - € 18.00
Sergio Gallo è nato a Cuneo nel 1968; ha pubblicato varie raccolte di poesia e ha vinto numerosi premi.
“Pharmakon” è un libro corposo, articolato a livello architettonico e presenta varie tematiche.
E’ scandito nelle seguenti sezioni:” Sulla tomba di Keats, Della pesca in acqua dolce, Filosofi della montagna, Il taglio dell’ascia sul legno, Degli antidoti, dei veleni, Bestiario breve, L’ampiezza dello scarto, Altre scritture. Epilogo”.
Traspare nella raccolta un forte amore per la natura che si evidenzia nella nominazione di numerosissime specie animali, tali da costituire un vero e proprio bestiario.
Questo avviene attraverso le formule di definizione morfologica dei vari tipi e si evidenzia con un occhio attento di naturalista che traduce in versi i comportamenti degli animali di tantissime specie, descritte, spesso, nei minimi particolari.
Ogni bestia diviene simbolo di indoli e temperamenti, caratteri, che, in qualche modo, possono essere avvicinati a quelli degli esseri umani.
Anche descrizioni di paesaggi, a volte idilliaci, altre volte numinosi, costellano la raccolta.
Raffigurazioni di amene vegetazioni non mancano nel testo e tutto sembra sussistere all’insegna di una natura che dà stupore ed è portatrice di pervicace bellezza e di un senso di serenità all’anima.
La cifra essenziale della poetica di Gallo pare essere quella di una forte chiarezza, anche se l’ordine del discorso è articolato e sinuoso.
Una sicurezza e una raffinatezza, di una parola detta sempre con urgenza ed una notevole eleganza formale costituiscono gli elementi salienti del poiein di Sergio.
Poesia descrittiva, nella quale, pittura e sensazione si amalgamano in modo suadente, dando vita ad immagini a volte di un incanto struggente, si inverano sulla pagina decollando con leggerezza.
Un certo lirismo pervade questi versi accurati, precisi, scattanti, luminosi e icastici.
Ma non è neolirica tout-court questa rappresentazione variegata e sospesa che Gallo ci offre, un esercizio di conoscenza, attraverso segnali, accensioni e spegnimenti a volte memorabili.
Molto riuscita e originale è una poesia nella quale Sergio si chiede di che cosa si nutrano le farfalle, sviluppando un linguaggio complesso e evocativo.
Nello stesso componimento egli si chiede di che si nutrono i giovani poeti: questa è una domanda profonda che si presta a diverse risposte.
Se la poesia salva, allora ben venga per i giovani poeti: ma subentra la competitività in questo settore, tipica di ogni tempo, e non si deve giungere al punto che la poesia superi, come valore, la vita stessa, della quale è specchio.
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Raffaele Piazza
Grazie per aver letto il libro e scritto una recensione semplice, chiara e centrata.
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