Cieli bianchi
cadute virgole
dalle pagine dei giorni
come un assordare di cristalli
poi brividio
di luna nel cerchio delle sere
cieli bianchi di silenzi
a propiziare un appiglio
per reinventarsi
la vita
*
Nuvole vaghe
le nuvole vaghe a guisa di pegaso
o capra e in pacato risveglio
il sangue del tuo ieri connesso
alla vista del bimbo nel levarsi
dei piccioni in volo davanti
ai gridolini acuti e
più a lato
della piazza il vecchio
in carrozzina
tornato bambino a ricordarti
l'esistere parabola
di carne
nel pulsare dell'universo
e il conto degli anni
i voli pindarici del
sognare
*
Vita di mare
essere circoscritto
nel tuo spazio ti sta stretto
assumere come l'acqua
la forma
del suo recipiente ti deprime
aneli come la sorgente
alla sua foce
amalgamarti coi fondali marini
conoscere
l'alfabeto dei pesci
gli anfratti i fatti
del giorno dispute e amori
coordinate d'una
vita di mare in divenire
le tempeste che tengano
l'anima tesa sul grido
come achab
*
Nuova poesia
non dirmi
che questa in grafia minuta
è "inconsistente" come
la mia "collezione di farfalle"
cielo grigio si riflette
negli occhi
-unforgettable
piove l'immagine
di te attraverso il vetro
mentre
il marciapiede si allontana
ho da dare i miei occhi a quel che passa
*
Oasi di verde
sul lato opposto un po' d'ombra
il solito giro poi
la panchina il libro
oasi di verde da respirare
vaghezza di nuvole a riflettersi
sulla pagina
e i gridi
dalla vicina scuola
di chi anela alla libertà degli uccelli
e la ragazza a fare footing
tempo quattro minuti tondi
e ecco da dietro l'isolato laggiù
ti rispunta la maglietta rossa
*
Conosco le voci
conosco le voci che muoiono
agli angoli delle sere
conosco le braccia appoggiate
sui tavoli nel risucchio
delle ore piccole
l'aria densa e le luci
che lacrimano fumo
e lo sferragliare dell'ultimo tram
la nebbia che mura le strade
conosco
i lampi intermittenti della mente
i singulti che accompagnano
quel salire pesante le scale
la morsa che afferra e non sai
risponderti se la vita ti scava
e il freddo letto poi fuori
dal tunnel
un altro mattino
per risorgere o morire
*
FELICE SERINO
*
Felice Serino è nato a Pozzuoli nel 1941. Autodidatta. Vive a Torino.
Copiosa la sua produzione letteraria (raccolte di poesia: da “Il dio-boomerang” del 1978 a “Frammenti di luce indivisa” del 2015); ha ottenuto importanti riconoscimenti e di lui si sono interessati autorevoli critici. E’ stato tradotto in sette lingue.
Intensa anche la sua attività redazionale.
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