SEGNALAZIONE VOLUMI = SALVATORE ANZALONE
Salvatore Anzalone – "Dei confini sottili"-- Edizioni Simple – Macerata – 2014 – pagg. 89 - € 12,00
Salvatore Anzalone, nato a Patti (Me) nel 1965, vive e lavora a Bologna.
Dei confini sottili, la raccolta più in limine dell’autore, è un’opera costituita da brevi frammenti, scabri componimenti del tutto antilirici e che possono essere annoverati nel genere epigrammatico, poco praticato in Italia e che vede il suo massimo rappresentante in Giampiero Neri.
Il libro è scandito in quattro sezioni: Tempi di attesa (1 parte), Giorni migliori (2 parte), Dei confini sottili (3 parte) ed Epilogo.
E’ la continuazione del testo L’equilibrio dell’anima, pubblicato nel 2007.
Con questo volume Anzalone continua il suo itinerario di ricerca tutto incentrato, come dai titoli delle sue raccolte, sul tema dall’equilibrio dell’anima e dei confini dell’io – poetante che cerca, in ogni modo, nella scrittura poetica, con la massima fiducia nella parola, di salvarsi con la poesia stessa.
In questo inizio di millennio occidentale la poesia si trova a divenire antidoto contro uno scenario disumanizzato.
Salvatore quindi può essere definito tout-court un figlio del suo tempo, quando proprio per via dell’incomunicabilità tra gli esseri umani, i libri di poesia si moltiplicano.
Lo stile adoperato dal poeta è cristallino e nitido e, rispetto ai libri precedenti più essenziale, meno strutturato e più gridato.
In realtà, ad un’analisi più profonda, possiamo dire che l’autore privilegia qui un contesto che appare connotato dagli ottimi strumenti tecnici della sua officina e da una profonda coscienza letteraria.
Il linguaggio e il poiein non sono mai elementari e, ad un’analisi accurata, possiamo constatare con sicurezza che in questi componimenti c’è una forte dose di scarto dalla lingua standard.
C’è anche il tema della metamorfosi quando la materia dell’uomo diviene muschio o albero.
Il poeta a volte si apre, nei suoi tessuti, ad accensioni liriche, a squarci in cui si proietta più l’anima che l’affettività dell’autore.
E, in generale, le poesie di Dei confini sottili, si stagliano sulla pagina come acuti esercizi di conoscenza, eccessi della mente che cercano di esplorare le cose più sottili.
Nella compattezza del testo troviamo la presenza di un consapevole esercizio di ricerca.
Anche se l’opera è scandita, è permeata da una vaga essenza poematica, una valenza che si esplicita, per usare una metafora, in un insieme di minuti tasselli che costituiscono un sistema più vasto ed omogeneo, simile ad un mosaico.
A volte i componimenti sono costellati da una sottile ed amara ironia.
Libro originale, efficace ed intrigante perché ha per argomento tutte le pulsioni della mente umana: le tensioni verso l’amore, la gioia, il regno animale, il limite, Dio, la morte e la chimera della felicità.
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Raffaele Piazza
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