martedì 24 maggio 2016

SEGNALAZIONE VOLUMI = GIULIANA LUCCHINI

Giuliana Lucchini – Della perdita dell’ala --- L. C. Poesia – Roma – 2016 – pagg. 89

Giuliana Lucchini ha pubblicato numerose raccolte di poesia; è traduttrice di poesia e articolista e ha al suo attivo numerose recensioni e saggi.
"Della perdita dell’ala" presenta immagini di copertina e interno a cura di Marta Maria Olga Bochicchio. Il libro è scandito in tre sezioni che hanno i seguenti titoli: Angeli di casa, Angeli di città e Dell’ultimo che viene.

La raccolta che prendiamo in considerazione in questa sede si ritaglia un posto originalissimo nell’attuale panorama della produzione poetica non solo italiana. Infatti, in un ambiente letterario nel quale dominano testi neolirici, neo orfici, sperimentali di ogni tipo, nonché libri che sono espressione di poetiche impegnate, civili e politico sociali, Della perdita dell’ala esce da ogni classificazione perché la sua cifra dominante è quella della religiosità, del sacro in senso cristiano, del mistico.
Tale tensione verso il sovrannaturale della Lucchini, tale fede in una religiosità, che a lume sembrerebbe fondata sui valori sinceri dell’essere, nello stesso tempo creatura e persona, più che sui dogmi e le istituzioni e gli insegnamenti della Chiesa, si esplicita già nelle dediche in forma lirica alla sorella Ilva e alla nipote Marta, definite come le assistenti fedeli dell’Angelo Custode di Giuliana stessa.
Tutte le composizioni sono ben individuate anche perché comprensive di titolo. La prima della prima sezione è intitolata Inizio e pare avere un carattere programmatico; è composita e suddivisa in sei strofe.
Protagonista della suddetta è la luce perpetua che brilla nel buio della stelle e che viene vista come dolcissima perdita. Tale luminosità è innalzata dal calice d’oro, la parola da sotto e ci dà una bellezza che fa sconfiggere il dolore della solitudine.
L’ombra del Creatore della luce si veste di bianco e cammina calma con piede d’ala e scende a fondo nella terra e dà eretto slancio il fiore bianco su, dall’inizio.
Chiude il componimento la scrittura in basso: Ogni fine è l’eco di un inizio, che fa riflettere sul tema dell’eterno ritorno.
Attraverso una scrittura connotata da chiarezza, nitore, leggerezza, velocità e luminosità, nonché da rarefatta sospensione e magia, che tendono al neolirico e all’elegiaco, Giuliana Lucchini mette in scena gli Angeli, visti come figure esistenti, vivissime, che accompagnano nel quotidiano gli uomini e le donne per aiutarli nella vita quotidiana che spesso si presenta come una vera e propria lotta.
Gli Angeli stessi detti dalla poeta possono essere di casa o di città.
Interessante il titolo di un libro sugli Angeli: infatti Della perdita dell’alla fa riflettere sulla precarietà della vita, sui pericoli di ogni giorno anche se il bene, per chi crede come Giuliana, è più forte del male.
Quindi,, anche se l’Angelo ha una sola ala, può essere guida sicura verso la felicità non solo ultraterrena.
Non mancano riferimenti alla mitologia classica, quando è detta Diana che scocca la freccia, in quello che potrebbe essere definito un canto, un inno alla vita e alla gioia.
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Raffaele Piazza

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