SEGNALAZIONE VOLUMI = RAFFAELE PIAZZA
RAFFAELE PIAZZA, "Alessia" (poesie); Associazione Salotto Culturale Rosso Veneziano, Roma, 2014, pagg. 119, € 12,00
Alessia è, etimologicamente, colei “che protegge, tenendo lontano (il male)”, Alessia è la ragazza che noi ci immaginiamo sempre ventenne, che conta “come semi” i suoi anni ancora felici, punteggiati di esami e di cieli sereni, Alessia è colei che si veste di color pescalbicocca e che vive nella “dualità” (duale è una delle parole senhal del poemetto), che è la dualità di coppia (maschio-femmina, estate-inverno, amore-indifferenza), Alessia è la protagonista, insieme metafisica (me la immagino campita, altro termine senhal, in un quadro di De Chirico, così “torinese”, nelle sue piazze, e così poco napoletano, eppure…) e insieme concreta, presente, fisica, erotica nei quadretti di questo idillio (nel suo pieno senso etimologico di “breve visione”), di questo poemetto ellenistico ad essa dedicato da quel grande poeta (lo dico senza alcuna enfasi, ma in piena sanità mentale) che è il napoletano Raffaele Piazza.
Fin dai primi “frammenti” verrebbe voglia di conoscerla questa Alessia, vestita di pesca-albicocca, che conta i semi dei suoi anni (venti, sempre venti, irrimediabilmente venti), che dà esami di lettere: in quasi ogni frammento la data, oppure elementi che ci permettono di collocare il quadro su di un paesaggio, definirlo con pochi elementi (ma essenziali) su di uno sfondo che è realistico, ma che appartiene, se vogliamo, all’immaginario poetico-esistenziale di ciascuno (o quasi) di noi.
Vorremmo averla scritta noi questa lussureggiante poesia (eppure così intimista), con le sue inversioni sintattiche, come (ad esempio) il complemento di specificazione che precede in genere il sostantivo che lo regge, per cui sembra (almeno a me) di aver a che fare con la traduzione interlineare di uno scrittore latino, con tutte le difficoltà nel penetrare le bellezza delle immagini, ma che ci sorprende per la sua cocente modernità.
Dario Pasero
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