Raffaele Piazza ( a cura di ) : "Inquiete indolenze" – Ed. Fermenti 2017 – pagg. 280 - € 22,00 –
Volume antologico , nel quale diciotto autori , presentati in stretto ordine alfabetico , svolgono i loro connotati poetici nei seguenti filoni : Giovanni Baldaccini (interpretazioni onirico psicologiche), Franco Celenza ( analisi interiori tout-cout), Bruno Conte ( scrittura reinventata), Antonino Contiliano ( sperimentazioni magnetiche), Gianluca Di Stefano (trasgressività mordace) , Edith Dzieduszcka ( trasfigurazioni rarefatte ) , Marco Furia ( filosofizzazioni anti maniera), Maria Lenti (tragiche rievocazioni epocalo-contingenti) , Loris Maria Marchetti (amorose sintesi), Dario Pesaro ( dialetto piemontese con guide a fronte), Antòn Pasterius (ludismo giocoso), Pietro Salmoiraghi (nichilismo cosmico), Italo Scotti ( politicità sociale), Antonio Spagnuolo (distacco rievocativo-sublimato), Liliana Ugolini ( misteriose formule ontologiche), Silvia Venuti (grazie e levità trasfigurate),Vinicio Verzieri ( connubio di segni e parole da legare e slegare ), Giuseppe Vetromile ( erotismi essenziali). Una tale catalogazione , puntualizzata dal curatore in una prefazione esaustiva e ricca di appunti critici, offre un panorama multicolore e caleidoscopico di una scelta schiera di poeti , che nella ricerca della parola hanno fondato in passato e fondano tuttora la propria scrittura , realizzando il corpo nutrito di certa produzione contemporanea. Testimonianza senza alcun dubbio redatta con scrupolo e attenzione , nella quale le molteplici espressioni vengono lette nel denominatore comune , che sembra dipanare un filo musicale nella metafora incisa. Raffaele Piazza , da par suo , riesce a stilare per ogni autore pagine critiche che hanno sintesi e approfondimento, elaborati in acuta risoluzione linguistica: un dettato che presenta pagina dopo pagina una forte densità speculativa, creando sospensioni e concentrazioni degne di un conio adamantino.
ANTONIO SPAGNUOLO
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