sabato 6 gennaio 2018

SEGNALAZIONE VOLUMI = EDITH DZIEDUSZYCKA

Edith Dzieduszycka – Haikuore--- Genesi Editrice – Torino – 2017 – pag. 163 - € 15,00

Di origine francese, Edith de Hody Dzieduszycka nasce a Strasburgo, dove compie studi classici. Attratta sin da giovane dal mondo dell’arte, i suoi primi disegni, collage e poesie risalgono all’adolescenza passata in Francia. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, nazionali ed internazionali e si è dedicata alla scrittura. Ha pubblicato numerosi libri di poesia, fotografia, una raccolta di racconti e un romanzo.
Haikuore è un libro con il quale Edith Dzieduszycka conferma la sua creatività versatile presentando con il suddetto una composita raccolta di haiku.
Non a caso il testo è scandito in sei sezioni intitolate Haikulla, Haiculto, Haicuculo, Haikurva, Haikucito e Haikulmine eterogenee tra loro per contenuti.
Il testo è corredato da una breve premessa sulla poesia giapponese di Luigi Celi che è anche il prefatore dell’opera.
Da notare che il genere haiku è stato praticato in Occidente anche da Rilke, Pound. Borges, Seferis e Machado.
Come tipo di poesia, nella sua stringatezza, sottesa alla misura dei tre versi racchiusi nelle diciassette sillabe, l’haiku si rivela una forma affascinante che resiste nel tempo e che è praticato da numerosi autori e autrici del panorama attuale.
Concentrare il senso in segmenti di questa brevità può far nascere opere nelle quali si realizzano affascinanti illuminazioni, fulminee e icastiche che possono cogliere nel segno attraverso la densità semantica, metaforica e sinestesica.
E la Dzieduszycka è un’abilissima tessitrice delle brevissime trame che costituiscono le poesie che ci presenta.
Abituati al verso libero, sembra quasi surreale entrare nella fruizione degli haiku che hanno un fascino del tutto particolare.
L’autrice ha la grandissima capacità di produrre sempre forme diverse in questo libro da poesia a poesia, rinnovando continuamente il repertorio d’immagini, presentandoci una fantasmagoria di visioni tramite l’intuizione realizzando tessuti sempre mirabili ed esatti.
Sospensione e magia sembrano essere gli approdi ai quali giunge la poetessa nella strutturazione delle poesie che nel percorso della lettura si rinnova di continuo e sembra di affondare in ogni singolo frammento nelle sue unità minime che come schegge luminose e iridate si susseguono.
Notevole il fluire ritmico dei versi che produce una musicalità intrigante in ogni prova.
Sia che tocchi il tema della poesia che riflette su sé stessa, nell’inverarsi di risultati di metapoesia come nella sezione che apre il volume, sia che i testi abbiano per oggetto la natura in modalità animali o vegetali, sia se siano affrontati i temi del tempo e del viaggio, gli esiti delle opere, tutte senza titolo e numerate, sono sempre notevoli e tutti i testi decollano sulla pagina in modo mirabile per poi planare soavemente nei terzi versi delle chiuse.
Anche il tema etico è trattato, anche se ironicamente quando l’io – poetante si domanda se il gioco dell’haiku sia gioco oppure vizio rimanendo nel dubbio.
Così come raramente avviene così esplicitamente nel campo della poesia, la versificazione stessa diviene tout-court esercizio di conoscenza.
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Raffaele Piazza


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