Commento su ALESSIA ---- (raccolta poetica di Raffaele Piazza)
Alessia è un Virgilio che accompagna l'autore (forse Giovanni o forse no) per il mondo degli uomini, delle cose o l'anima delle cose, dei paesaggi, dei vari sentimenti.
Ma è contemporaneamente un Virgilio che viaggia per conto suo e si fa raccontare nella sua molteplice quotidianità e con il suo Giovanni-amore.
Alessia potrebbe apparire come una ossessiva ripetizione se non fosse l'efficace traccia che aiuta a seguire un percorso che ci vuol parlare di apparenza e di profondo, di inconscio e con la leggerezza che occorre alla poesia contemporanea per contrastare la crudezza e il peso di un vivere forse con pochi e labili sbocchi e spesso affidato alla casualità.
Il viaggio variegato della vita tra realtà percepita e finzione del sogno, o forse anch'essa un altra modalità del reale così come il nostro cervello la vuol incontrare.
E poi il continuo intrecciarsi dei sentimenti delle passioni con la natura delle cose. “ con la tinta a scendere nell’anima di Alessia,” e poi “ Sono venute le gemme/sulla, trasfigurazione dei rami/e immensità/e gli angeli nell’invisibile/panneggiare, quando fa l’amore/con Giovanni.”
Alessia che attende la primavera “..oltre i confini delle cose”
E si incontra l'amore in questi viaggi, lo si può immaginare o sognare giocando con una abilità linguistica dell'Autore molto fascinosa e coinvolgente.
Cito una frase della prefazione:
“Le assonanze, i rinvii, le proposte, i suggerimenti, gli incisi sono delle figurazioni ideali attraverso le quali egli (l'autore) riesce a disegnare un tessuto sempre compatto ed attento ai risvolti culturali.”
Un gioco che si avvale anche dei frequenti richiami ai colori e al loro frequente accostarsi ad immagini di esseri viventi, animali e non e si continua e combina così con “in transiti felici del pensiero,/ nell’elaborare la tela della vita: /l’ostacolo lo salta/il bianco del cavallo.”
E poi la vita che scorre lungo le stagioni, come fossero sipari aperti di una rappresentazione che vede anche i frutti della terra come protagonisti in questi incontri con Giovanni, con l'amore.
Trovo assolutamente splendidi e calzanti questi versi
da ALESSIA A CAPRI
“il vino e il bacio di Giovanni
a portarle in dono rosa conchiglia
lì dove iniziano il tempo
di rinascita e una cesta di fortuna. “
Ed è sempre Giovanni l'onnipresente che l'accompagna, passando per Ischia, a Salisburgo come ad Assisi e poi “a far l'amore nel profano campo di grano.” verso che rieccheggia nei miei ricordi qualcosa di De Andrè (l'amor profano di Marinella o il dormi sepolto in un campo di grano della Guerra di Piero)
E le stagioni scorrono, come nuvole, come i versi che più mi colpiscono in questo viaggio “tra paesaggi reali o inventati e/o metafore avvincenti” vorrei elencarli in sequenza per segnalarne semplicemente la loro POESIA:
“Liquido bacio
nello scorgere il delta del fiume
a poco a poco a fendere la
campagna dell’oro delle
spighe fino a di sorgente un’epifania
con le mani a coppa beve
Alessia dopo la salita. “
oppure in Alessia all'Università
“Alessia, anima di stella nel nero
dei rondoni sui fili della luce
a scrivere parole con i voli “
Questa suggestione di un pentagramma di fili della luce su cui scrivere parole con i voli!
E poi in questa Alessia e i vestiti torna questo gioco fascinosi e coinvolgente di incontro Alessia con la natura in cui si perde o meglio si confonde sino a rendere impossibile rintracciarne i tratti umani se non attraverso “il protendersi al ramo dell'arancio”
“E sono dietro ai vetri le rondini
di platino in armonia
di volo sotteso nella nebbia,
in forma di sciarpa trasparente
al collo campito in invisibile
spessore che fa tutto uguale
pari a fabula l’animo di Alessia
nel protendersi al ramo dell’arancio. “
questo taglio “lucreziano” (almeno così mi pare di vedere) mi piace molto e coincide anche con il mio modo di sentire la poesia.
E il tempo scorre, questo 1984 che rivive nell'irrompere di Serena per il tempo del giocare con “trasgressioni inesistenti” nell'attesa di un futuro
“(ansia stellante a sommergerla
nell’inalvearsi col pensiero
nella radura del futuro, anni
a manciate ad attenderla al varco)”
Ed oltre questo scorrere irrompe questa DEDICA ad Alessia
Alessia, colei che protegge,
“ascoltami nel dedicarti il mio
tempo migliore, a dire di te
poi in presagi di gioia ti penso
nella festa a casa dell’amica
farsi parola. “
E ci si avvicina pian piano agli anni presenti tra una “pasqua Resurrezione nelle fibre” e un Natale con una Alessia di rosso vestita per giocare alla vita, come un misterioso percorso quasi mistico fino ad
“ ad eclissarsi Alessia nel sonno e nel
sogno (ha sognato Dio a sorriderle)” e ad “accendere una candela dedicata alla Madonna a perdonarle una vita.”
L'Alessia rosavestita di vita porta sempre Giovanni con sé nel suo immaginarlo e nel suo desiderio d'amore carnale
Questo “orgasmo che scende liquido nell’anima di vetro”.
Mi colpisce poi anche questo ripresentarsi di giochi di parole e di colori per parlare di lei e della natura che incontra:
“Attimi rosapesca nell’intensa chiarità
lunare, sul mare plenilunio: Alessia
in estasi mistica prega il manto azzurro
di quel cielo che la protegga.”
“Attimi rosapesca, arcobaleno nel mentre
di un tramonto, “
“il Mediterraneo messo in casa
in tinta d’azzurro neutro “
Ed ecco che compare, quasi come una conferma alla suggestione suggeritami sin dall'inizio della raccolta, un richiamo apparentemente indiretto a questa figura dantesca
“Al Parco Virgiliano,
l’auto stretta dove farlo
per rigenerarsi
e l’Albergo degli angeli,
camera n.8 attende.”
ed è in questa chiusa che si pronuncia il termine di un percorso che conduce fuori dalle cose vissute del mondo sino ad un rigenerarsi
“sul viale /della gioia, presentita/nello scrosciare della/
pioggia al culmine /dell’amore con Giovanni.
*
GIANFRANCO ISETTA
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