Dario De Serri- Come le nuvole sopra Berlino----- puntoacapo Editrice – Pasturana (AL) – 2017 – pag. 203 - € 18,00
Dario De Serri è nato a Ferrara nel 1974 e dal 2008 vive a Berlino. Negli anni ha partecipato a concorsi nazionali e internazionali, pubblicato testi su riviste specializzate. Nel 2011 vince il Premio “Laurentum” nella categoria “Italiani nel Mondo”. Nel 2012 e 2013 è nei primi tre finalisti della sezione opere internazionali al Premio “Vignola”
Come le nuvole sopra Berlino è un testo molto composito e articolato architettonicamente e non a caso è costituito da parti in prosa (vagamente poetica) e da numerose sezioni di poesia, per cui, in senso lato, potrebbe essere considerato un ipertesto.
Il libro presenta uno scritto introduttivo di Emanuele Spano intitolato La Berlino di De Serri tra la vertigine del cielo ed il richiamo della terra e una nota di postfazione di Mauro Ferrari.
Profondità e scavo psicologico, introspettivo caratterizzano quest’opera originalissima che diviene emblematica nel nostro postmoderno occidentale nel suo riferimento alla città di Berlino dopo la riunificazione della Germania.
Proprio per la suddetta riunificazione dal 1989 non si parla più di Berlino est e di Berlino ovest ma di un’unica grande città dopo l’incruenta caduta del muro storico che divideva le due città.
Non a caso, in questo libro affascinante e avvincente la parola forte libertà, riflettendosi su sé stessa, partendo dalla sfera politica e pubblica, si riferisce successivamente al privato, definendosi in tutti i modi come fondamento caratterizzante della dignità sia della collettività, della società, sia del singolo e la libertà stessa diviene fondamento in sé stessa dell’amore, come vuole farci intendere l’autore.
Proprio per questo così scrive De Serra nell’Introduzione, sottotitolata Città di Plato: Questo libro parla d’amore, di libertà, per noi e per il mondo che ci circonda, del rischio che comportano la verità e la lealtà, l’essere e il riconoscere se stessi, la difficile accettazione del cambiamento e della fine, perfino nei sentimenti più nobili. Questo libro dice della libertà di scelta, lasciata – ad ogni costo- a chi ci circonda, soprattutto a chi ci ama e a chi ci sta vicino o che vorremmo più vicino, a chi ogni giorno decide – in piena coscienza -, se continuare o meno a restare nella nostra vita. Racconta la sfida del rinnovamento, il dubbio dell’ovvio, di ciò che – si dice – è sempre stato così.
Tale brano è sotteso all’implicita convinzione della possibilità dell’esistenza della felicità nella vita umana che si realizza proprio nel binomio amore – libertà, fattori che si coniugano nel loro produrre senso, il vero senso della vita.
Ed è ovvio e sottinteso, potremmo aggiungere, che qui entra in gioco la capacità d’amare per cui, per qualsiasi persona, il fatto di essere riamata dalle figure amate, in primis la compagna o il compagno di vita e i figli, dipende in gran parte dal proprio comportamento nel relazionarsi e interagire con gli oggetti amati.
Le poesie che fanno da controcanto alle parti in prosa possono essere senz’altro essere definite come poemetti collegati gli uni con gli altri e c’è sempre un “tu” al quale il poeta si rivolge, presumibilmente l’amata.
La cifra essenziale della poetica di De Serri è quella della vaghezza delle situazioni descritte che evocano una forte carica di mistero tra accensioni e spegnimenti.
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Raffaele Piazza
Mille Grazie per la recensione e le parole spese per un libro difficile da inquadrare, - sorprendente per l'Autore in primis nei suoi aspetti strutturali -, ma cui per l'originalità, tengo molto. Dario DeSerri
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