lunedì 28 maggio 2018

SEGNALAZIONE VOLUMI = ANNA LAURA LONGO

Anna Laura Longo – Procedure esfolianti----Pietro Manni s.r.l. – San Cesario di Lecce – 2018 – pag. 109 - € 12,00

Anna Laura Longo è pianista concertista, performer, poeta. Il suo lavoro di ricerca sull’arte come forma di attraversamento e indagine si concretizza in saggi critici, in testi poetici e teatrali, in allestimenti visivi e creativi, in progetti discografici. Ha portato i suoi recital in Italia, Svizzera, Belgio, Francia. Ha pubblicato i libri di poesia Plasma, Sottomultipli del tema “Ricordo” nel 2004 e Nuove rapide scosse retiniche nel 2009.

Questa raccolta poetica, divisa in tre sezioni (Stati d’animo aggettanti, sottotitolata Echi di parole insurrezionali, quella eponima dal sottotitolo Dafne - Rivisitazioni e Basileus) comprende versi che vanno anche guardati e recitati, animati da una musicalità interna che si traduce in forza emotiva. Una privilegiata solitudine è alla base di una ricerca che, usando intelletto e amore, indaga stati d’animo aggettanti, dove le parole sono anche “sensori”; procedure esfolianti che annunciano squarci di nuove possibilità; il basileus, con un’analisi del potere in tutte le sue forme.

Cifra dominante della raccolta è quella di una parola poetica densa e detta con urgenza con una forte carica di ipersegno.
La poetessa si esprime tramite il dono del turbamento che è controllato.
Poetica del preconscio quella della Longo nella quale è fondante la tematica del tempo.
Le immagini dei componimenti sembrano emergere da un buio onirico e la dizione è pervasa da magia e fascino.
In ogni scansione è presente una forte carica di trasgressività tramite una parola che trasmette sentimenti forti.
Quasi tutte le poesie sono senza titolo e seguono una tendenza neo orfica connotata da sospensione e mistero.
I versi sono tutti espressione di raffinatezza e ben cesellati caratterizzati da icasticità ed eleganza.
La scrittura, del tutto antilirica e anti elegiaca, è quasi sempre anarchica nel tendere all’alogico.
I tessuti linguistici si realizzano attraverso accensioni e spegnimenti subitanei e serpeggia la presenza di un tu che fa passi incerti come un robot, figura che corrisponde presumibilmente a quella della persona amata.
Frequente è la tematica della corporeità nelle sue parti che si fa parola e sono dette per esempio una gamba, una vertebra e le guance in descrizioni materiche di grande efficacia che affiorano dall’inconscio.
Una vena intellettualistica permea l’opera e spesso sembra di leggere riflessioni filosofiche in versi connotate dalla carica epigrammatica dei dettati che hanno un fortissimo scarto poetico dalla lingua standard.
È presente il tema della luce che crea una forte tensione evocativa attraverso la grande densità metaforica sinestesica e semantica.
Il paradosso si raggiunge nel verso ripetuto due volte ingerisci presto la luna e in molti altri casi.
La visionarietà crea un’inquietudine dominata quando tutto diventa presunto e si avverte spesso il senso di un misticismo naturalistico.
Le immagini sembrano irrelate le une con le altre ma invece si susseguono con coerenza generandosi quasi per gemmazione in quello che diviene tout-court un esercizio di conoscenza.
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Raffaele Piazza

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