Antonio Spagnuolo – Come un solfeggio---Kairòs Edizioni – Napoli – 2014 – pag. 49
Antonio Spagnuolo, autore del libro di poesia che prendiamo in considerazione in questa sede, è nato nel 1931 a Napoli, dove vive. Poeta e saggista, è specialista in chirurgia vascolare presso l’Università Federico II di Napoli. Redattore negli anni 1957 – 1959 della rivista “Realtà”, diretta da Lionello Fiumi e Aldo Capasso, ha fondato e diretto negli anni 1959 – 1961 il mensile di lettere e arti “Prospettive letterarie”. Condirettore della rivista “Iride”, fondatore e condirettore della rassegna “Prospettive culturali”, ha fatto parte della redazione del periodico “Oltranza” Ha pubblicato numerosissime raccolte di poesia, per le quali ha riportato molti prestigiosi premi, e varie opere in prosa. Ha curato diverse antologie ed è presente in numerose mostre di poesia visiva nazionali e internazionali. Collabora a periodici e riviste di varia cultura. Attualmente dirige la collana “le parole della Sybilla” per Kairòs editore e la rassegna “poetrydream” in internet. Tradotto in francese, inglese, greco moderno, iugoslavo, spagnolo. Della sua poesia hanno scritto numerosi autori tra i quali A. Asor Rosa nel suo “Dizionario della letteratura italiana del novecento” e nella “Letteratura italiana” (Einaudi).
“Come un solfeggio” è una plaquette non scandita, costituita da trentasei testi, tutti forniti di titolo, raccolta che per la sua unitarietà stilistica e contenutistica, potrebbe essere considerata un poemetto.
Il testo è preceduto da un’introduzione dello stesso Spagnuolo ed è dedicato alla memoria dell’amatissima Elena, la compagna di vita dell’Autore recentemente scomparsa.
Nel suddetto scritto il Nostro afferma che l’assenza con il suo vortice negativo imprime indelebili incisioni nel subconscio, tali da annullare ogni “res estensa”, in un naturale sottofondo d’angoscia, che riporta i termini del logorio e del pronunciamento.
Bisogna sottolineare che Spagnuolo ha incentrato tutte le raccolte poetiche della sua ultima produzione sul tema dell’assenza di Elena che, tramite il mezzo della parola poetica, ridiviene una presenza e non è esclusa nella concezione del poeta napoletano l’idea della trascendenza per avvalorarne un possibile ritorno.
Interessante il titolo della raccolta che si rifà ad un termine musicale, il solfeggio, appunto.
Se, cosa incontrovertibile, le arti sono tra loro sorelle, il libro nel suo andamento, da componimento a componimento, sottende un ritmo serrato che produce una forte ed efficace melodiosità attraverso i sintagmi che creano immagini efficaci ed avvertite, raffinate e ben cesellate, sempre leggere e icastiche.
Molto bella e quasi programmatica la composizione iniziale intitolata Misteriosa la notte, notte che nella visione del poeta esce dal tempo lineare degli orologi.
Nella notte stessa si aprono improvvisi gorghi per ascoltare una poesia che trabocca, mentre la fiamma è un guizzo di ricordi incomposti dove nascondere l’unica promessa della gioventù spinta al passato.
Quindi il tema del tempo stesso diviene centrale nella poetica di Antonio che si apre alla magia dell’attimo, del non – tempo stesso, che può essere raggiunta solo dalla poesia e dalle altre arti.
Qui il poiein del Nostro si apre talvolta a forme neo liriche veramente efficaci come in “Meraviglioso amore” nella quale dominano atmosfere elegiache che sfiorano la linearità dell’incanto in paesaggi lunari e nel ricordo rivissuto in modo classicheggiante della bellezza di Elena.
Si ha così conferma della svolta nel lavoro di Spagnuolo nella sua recente produzione di un passaggio da forme oscure tendenti all’anarchico e all’alogico, ad una scrittura distesa, chiara e luminosa.
Consapevole riattualizzazione senza nostalgia ed autocompiacimenti a conferma del fatto che la vita va “contro ogni spazio, contro tenerezze/ come il pensiero della solitudine.”
Raffaele Piazza
Mi congratulo con lei per la sua attività letteraria!
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